E’ diventato una figura mitica anche nell’immaginario di chi lo ha conosciuto. Anche se dei suoi graffiti ormai ne sono rimasti appena due o tre, a tenerli in vita ci sono le foto che ciclicamente qualcuno condivide sui social, oltre ai ricordi. Vent’anni a parla’ coi muri, citando una delle sue frasi più note, poi la scomparsa ancora avvolta nel mistero che ha contribuito a creare quell’alone di leggenda intorno alla figura di Zeb, nome d’arte di David Fedi.
Uovo alla Pop, galleria di street art e arte urbana, ne fa uno spettacolo teatrale che andrà in scena domenica 26 febbraio in Fortezza Vecchia a Livorno.
Tutti hanno un aneddoto da raccontare su Zeb. Una figura mitica ormai nell’immaginario collettivo, un punto fermo se si pensa a Livorno e ai suoi muri. “E noi che ci occupiamo di street art e che organizziamo tour in città, non potevamo prescindere da Zeb. Le sue scritte rimbombano anche ora che ne sono rimaste poche e sono sbiadite – spiega Viola Barbara che ha scritto lo spettacolo -. I suoi graffiti erano molto local, dialettali, ma con un significato universale”.
Lo spunto lo offre un libro, “Zeb dove sei?”. “David Fedi aveva una doppia vita. Più cercava di avere successo come artista, più invece risuonavano i suoi graffiti accompagnati dall’autoritratto con l’immancabile canna”. E la sua scomparsa, nel 2008, desta una curiosità anche un po’ morbosa. Le ipotesi più o meno realistiche negli anni si rincorrono ancora. E c’è anche questo nello spettacolo: si parla di street art, ma è anche un giallo, in qualche modo. Ma soprattutto è una biografia inventata, l’indagine raccontata è “fasullissima”. “Volevo potermi prendere delle libertà. Zeb esiste finchè esistono le sue scritte, ma la sua figura è stata idealizzata, quasi un martire. E noi lo raccontiamo un po’ Diabolik, come piaceva a lui”.
Lo spettacolo è diretto da Francesca Bianchi, con le musiche straordinarie Gianni Chelli. Con Lara Gallo. “Io Zeb non l’ho mai conosciuto – racconta l’attrice -. E’ la storia di un uomo ma anche di due donne in attesa, la madre e la sorella. E’ un bellissimo viaggio alla conoscenza di un grande artista e del suo impatto sulla città. Tutti quelli che incontro hanno qualcosa da dirmi, chi gli faceva da palo, chi lo ricorda fare quella scritta… Per fortuna inauguriamo a Sesto Fiorentino, che sarà una grande prova generale in vista di Livorno, che sarà un esordio impegnativo emotivamente”.
“Ho incontrato la sorella e la madre di Zeb, che ancora lo aspettano, amava troppo la vita per togliersela, dicono”. Uno spettacolo che non cerca di dare risposte, che forse nessuno ha. E chissà che Zeb non stupisca tutti, con un colpo di scena, comparendo in Fortezza per la ‘prima’ dello spettacolo che lo celebra.