Rasinia giocherà praticamente in casa nella due giorni di “Spiriti al porto: gin, amari e distillati” sabato 15 e domenica 16 aprile al porto di Marina Cala de’ Medici. Il birrificio agricolo di Rosignano Marittimo sarà presente con due distillati ma anche con le sette birre attualmente in produzione, fortemente legate al territorio sia per gli ingredienti (l’orzo del Bolgherese) che per le etichette. Esattamente come il nome Rasinia che in Etrusco significava, proprio, Rosignano.
A causa delle previsioni meteo avverse per la giornata di sabato l’evento si terrà solo domenica con orario prolungato, dalle 12 alle 23.30.
La storia di Rasinia è, come spesso accade, quella di un incontro, quello tra Luca e Stefano. “Mi sono occupato per molto tempo di beverage e, tra le altre cose, importavamo birra – racconta Luca Creatini -. Ma la bevevo e basta, ero un commerciale e non ne conoscevo niente. Poi la multinazionale per la quale lavoravo ha licenziato tutti. Io a casa, disoccupato, iniziai ad importare da solo birra dalla Germania. Poi l’illuminazione, l’idea, la voglia. Succede che nel 2012: faccio domanda a San Miniato per partecipare alla mostra del tartufo, vengo accettato ma non ho nulla di toscano. Parto in macchina verso il birrificio dell’Amiata, mi porto via 100 bottiglie con la mia etichetta. Carico tutto sulla jeep, etichetto letteralmente sul banco e mia moglie vende. Vanno via 200/300 bottiglie in una sola mattinata…”.
Le ‘visite’ sull’Amiata diventano sempre più frequenti, Luca ogni volta guarda e impara, nel 2014 apre la sua ditta: “All’inizio compravo malti e luppoli dagli importatori, poi ho incontrato Stefano”. Lui una birra la produceva già: la Cudera che viene ‘adottata’ e oggi fa parte della ‘famiglia’ Rasinia. Il progetto birra agricola nasce e prende il largo: “Nel 2017 iniziamo a seminare l’orzo nei terreni che si trovano nel Rifugio Faunistico Padule di Bolgheri e ci consorziamo con una malteria”.
Biskerella, Maestà, Traversa sono le prime birre che entrano in produzione. I due distillati di birra sono le new entry, arrivate sotto Natale, che scopriremo durante Spiriti al porto (leggi qui tutto il programma): “Uno è affinato in legno per tre mesi, l’altro fresco, preso e imbottigliato”. Entrambi ottimi a temperatura ambiente e sorprendenti se serviti “ghiacciati’.
“Se devo dire la verità per me Rasinia è più un laboratorio che un birrificio. E più che mastro birrario, mi sento uno chef. Facciamo tutto a mano, piccoli lotti: questa la nostra scelta. E da poche settimane abbiamo ufficialmente aperto a Castelnuovo della Misericordia anche la Tap-room che si chiama Hopperò: la nostra birra in degustazione e abbinamento con i cibi locali seguendo la filosofia che ci ha guidato fin dall’inizio dell’avventura”.