sestosensoUna storia che ha il sapore del mistero. Un’antica ricetta, lasciata dentro una pergamena arrotolata e nascosta in una vecchia chiave corrosa dalla ruggine. La scoperta, la ricerca che continua. L’amaro Sestosenso arriva da Calci, nel cuore della Valgraziosa e del Monte Pisano, e racconta il territorio con le sue tradizioni.

Per assaggiarlo, gustarlo e scoprirlo l’occasione giusta è un Porto di Spiriti: gin, amari e distillati, in programma a Marina Cala dei Medici.

A causa delle previsioni meteo avverse per la giornata di sabato l’evento si terrà solo domenica con orario prolungato, dalle 12 alle 23.30.

Due giorni che delizieranno i palati più curiosi

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sestosensoA raccontare le origini di Sestosenso è Massimiliano Poli, ‘patron’ della Bottegheria (e-commerce di prodotto tipici toscani) e di Casteltorricchi (realtà che produce, principalmente, confetture gourmet e biscotti senza glutine), di cui adesso l’amaro non è solo la new entry (ha da poco festeggiato il primo anno di vita) ma anche la proposta di punta. Protagonisti della storia sono il papà falegname, una chiave bucata, il diario del nonno scritto in toscanaccio (e andato perduto) e una figura femminile che appare e scompare nel nulla e di cui nessuno conosce l’identità.

Un ritrovamento che sembra uscire fuori dalle pagine di un romanzo: “Ci abbiamo impiegato quasi tre anni prima per ricostruire e interpretare la ricetta, poi per trovare il giusto equilibro tra ingredienti, dosi ed erbe. Babbo ricordava l’amaro che il nonno beveva e teneva quasi segreto ma non l’aveva mai assaggiato, perché all’epoca era piccolo. Una volta ritrovata per caso la ricetta, è stato quindi il suo il sesto senso, l’intuizione che ci ha fatto venire la voglia di buttarci in questa nuova avventura e che ha poi dato il nome al nostro amaro”.

Sestosenso lascia “la bocca piacevolmente amara. Un’altra caratteristica: la bassa percezione alcolica anche se, in realtà, i gradi sono 31. E al quinto bicchiere te ne accorgi…” scherza Massimiliano, affiancato nell’azienda dalla moglie Serena e da Valentina grazie alla quale è nato il ‘marchio’ Casteltorricchi.

Le erbe che principalmente vengono percepite sono l’alloro che tende ad equilibrare i sapori, l’arancia amara in maniera minore e, a chiusura, una punta di amaro rilasciata dalla china. Il risultato è un amaro molto piacevole, non aggressivo e bilanciato. Può essere servito a temperatura ambiente, fresco (5/10°), oppure con un cubetto di ghiaccio. Ad esaltare i profumi può essere aggiunta una scorsetta di arancia oppure una foglia di alloro. Ottimo come digestivo di fine pasto ma anche nell’utilizzo in mixology.

A Rosignano potrà essere ‘provato’ in vari modi, compreso nell’abbinamento con il cioccolato artigianale Argento, anch’esso made in Pisa.

spiriti al porto