“Si dice che centinaia e centinaia di anni fa, in questa zona, dove ora si trova Vada, esistesse una grande città, così grande che con il suo porto, le sue strade, le sue case, arrivava fino “al fanale”. La città si chiamava Val di vetro…”

Forse non tutti sanno che esiste una leggenda, tramandata dai pescatori, secondo la quale anche in provincia di Livorno abbiamo la nostra piccola Atlantide e spiega da dove derivi il nome “Vada”.

Leggende e novelle della tradizione Toscana è più di un libro: è una bussola per ubicarsi nello spazio e nel tempo. L’autore, Giorgio Creatini, aiutato dalle note precise e attente di Francesco Gambicorti, alterna con eccellente maestria il registro morbido della fiaba a quello schietto e diretto del vernacolo e accompagna il lettore nei luoghi iconici del nostro territorio (La Buca delle Fate, Bolgheri, La Sassa, le terme di San Michele a Pomarance ) ma soprattutto negli angoli più reconditi della nostra anima, andando a scavare in profondità per evocare personaggi ormai entrati nel nostro patrimonio genetico sin dall’infanzia e rimasti a sedimentare sottopelle, per il resto della nostra esistenza come Buchettino, il Brigante Scalabrone, il Fantasma Formaggino, il Gatto Mammone e poi orchi, fate… Mi sento di poter affermare di aver letto poche volte, nell’arco della mia vita, un libro così “identitario” che tanto racconta la storia di un territorio, quanto lo spirito della sua gente.

Ciliegina sulla torta sono le illustrazioni oniriche e delicate di Federica Giomi: disegni (tra cui la copertina) che rendono questo volume, già stupendo nei contenuti, una vera e propria perla di singolare bellezza.

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Note: a mio modesto parere ogni casa, da Rosignano Marittimo fino alle Maremme, dovrebbe ospitarne almeno una copia.

Vittorio Cotronei