Psicoterapia della Gestalt integrata con l’Analisi Transazionale applicata al mondo dei ragazzi. Parole che sembrano difficilissime ma che nascondono e raccontano vita vera. Laura Giordani, psicoterapeuta, ne ha raccolte un po’, a partire dalle sue sedute e dagli adolescenti che si è trovata di fronte, soprattutto post pandemia. Ha mescolato e cambiato nomi, luoghi, situazioni: “Storie di Psicoterapia con Adolescenti” (Primamedia editore) è uno strumento utile, alla portata di tutti. Professionisti, famiglie che si scoprono in difficoltà e anche tutti quei ragazzi che hanno bisogno di essere ascoltati in un periodo della vita delicatissimo. “Periodo sul quale la luce dei riflettori che sarebbe necessaria, purtroppo, non c’è”.
Il libro “Storie di Psicoterapia con Adolescenti” sarà presentato al porto turistico di a Rosignano Solvay sabato 8 luglio dalle 17.30. Laura Giordani sarà ospite del Land’ho Bistrot insieme a Marco Castiglioni, docente e disegnatore, per una chiacchierata con il pubblico.
“I temi al centro delle storie sono reali. Spezzoni di sedute e frammenti di dialoghi che mi sono trovata ad affrontare. Metterli insieme, tutelando la privacy dei miei giovani pazienti, è stato un lavoro lungo e complesso” spiega la dottoressa Laura Giordani. Ribellione verso il mondo adulto, rapporti spesso contrastati coi propri coetanei, primi approcci alla sessualità, amore per il rischio, uso di sostanze stupefacenti. “L’età dell’adolescenza è un periodo di sperimentazione estrema finalizzato a costruire la propria identità. Come tutti i cambiamenti anche il passaggio all’età adulta è pieno di insidie e scossoni. Molti adolescenti si ritrovano, quindi, intrappolati nelle loro modalità esistenziali e familiari. Si ribellano, ma allo stesso tempo rimangono invischiati nella loro dipendenza e da soli non sanno come uscirne. E hanno bisogno di aiuto”.
“Non solo: i problemi ci sono anche nel rapporto tra pari. Non solo nei confronti dei genitori. Oggi, dopo la pandemia, non c’è più l’amico con la A maiuscola, i rapporti rimangono spesso in superficie, ci si sente soli. Mi sono trovata di fronte ragazzi che mi chiedono spontaneamente aiuto per uscire da situazioni difficili ma hanno anche evidente bisogno di contatto fisico e abbracci”.
“Per questo motivo il metodo che seguo e propongo, spiegato nella parte iniziale del libro che è quella più tecnica, ritengo che sia un orientamento della psicoterapia estremamente efficace per questa fase della vita. Utilizza tecniche teatrali, si lavora molto con il corpo, con il tatto, gli abbracci. Giochiamo e ci prendiamo anche a cuscinate. E il ragazzo arriva ad esprimersi anche se non parla”.