Lei, Amineh, iraniana, figlia dell’ambasciatore dello Scià di Persia in Francia. Lui, Enzo, figlio di un  muratore e di una mezzadra di Bolgheri. Due mondi lontanissimi, che si incrociano nel 1966 nella Firenze devastata dall’alluvione. Da quell’incontro nasce qualche anno dopo l’azienda di vino Pakravan Papi di Riparbella che questa estate apre le sue porte per una serie di cene e lezioni di cucina in vigna. E la prima non poteva che essere dedicata alla Persia, il 26 luglio.

pakravan papiMa partiamo dalla storia d’amore, una storia che sembra un romanzo. Noi l’abbiamo ascoltata la prima volta durante una degustazione dei vini di Pakravan Papi, tra un bicchiere di Malvasia e uno di Gabbriccio, sotto le stelle e tra i filari, e ne siamo rimaste affascinate. Non vedevamo l’ora di raccontarvela!

pakravan papiE’ il 1966. Amineh studia storia medievale a Aix en provence, Enzo Economia a Pisa: entrambi si recano a Firenze come angeli del fango, per salvare libri antichi e opere d’arte. Si conoscono sulla camionetta militare che ogni sera li riporta al campo al Galluzzo. E si innamorano. Da allora non si sono più lasciati.

Dal loro incontro, e dal loro amore, nasce l’azienda vitivinicola riparbellina, il cui nome è l’unione di questi due mondi, Pakravan, cognome ancora oggi proibito in Iran, e Papi, le cui origini sono nella campagna di Vada. 

pakravan papiDopo l’incontro a Firenze Amineh e Enzo viaggiano tra la Toscana e la Francia, seguendo la passione per la storia antica e medievale e scoprendo i grandi vini. Nel frattempo in Persia scoppia la rivoluzione, lo Scià viene cacciato, il padre di Amineh viene ucciso e lei bandita dal suo paese d’origine. Il sogno della coppia è di creare qualcosa qui, in Toscana, di fare il vino. E scelgono Riparbella, località Ortacavoli.

 

pakravan papi

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A Ortacavoli sorgevano due casolari, costruiti dal Granduca Pietro Leopoldo ai tempi delle grandi bonifiche. I due casolari ospitavano i lavoranti delle operazioni di bonifica, in collina perché fossero al riparo dalla malaria. Amineh e Enzo, mettendo da parte risparmi, li comprano, un pezzo alla volta, e li restaurano, mantenendo però la  struttura originaria. La prima bottiglia di Pakravan Papi è del 2000, la cantina utilizzata anche oggi, tre piani a caduta, sorge nel 2005. “Ricorda una chiesa, perché per noi il vino è una religione” racconta Francesca Filippone che insieme a Leopoldo Papi, figlio di Enzo, si occupa dell’azienda vitivinicola, mentre la sorella di Leopoldo, Chiara, manda avanti l’agriturismo. Anche quella di Leopoldo e di Francesca è una storia d’amore legata al vino: lei vendeva i loro vini in Asia e si sono conosciuti al Vinitaly. (Vi abbiamo già raccontato di lei e della sua avventura a Masterchef, ricordate? IL NOSTRO ARTICOLO)

I vini della cantina Pakravan PapiLA VALIGIA IN VIGNA: MERCOLEDI’ 26 LUGLIO

Francesca ha la passione per la cucina e per i viaggi. “Amo quando i sapori di altre culture si incontrano”. Così nasce il suo progetto della Valigia: lezioni di cucina itinerante, che quest’estate faranno tappa a Riparbella, nella tenuta Pakravan Papi. Il primo appuntamento non poteva che essere dedicato alla Persia e alla sua tradizionale culinaria. “Non è una semplice scuola di cucina, ma un viaggio attraverso il gusto, un’esperienza in grado di lasciare un bagaglio di emozioni oltre che di conoscenze tecniche” racconta lei stessa. Ogni evento sarà una live cooking class experience tenuta da un* cuoc* proveniente da un altro paese e Francesca. Si imparerà a realizzare insieme due o più piatti che verranno assaggiati a fine serata, abbinati ai vini dell’azienda. Protagonista di questa prima Valigia in Vigna, mercoledì 26 luglio, la chef iraniana Bahreh Taghavi Zavareh. Dalle ore 20.30 (40 euro con calice di vino. Prenotazioni a francesca@francescaschoice.come o 3405945714).