Un piccolo, selvaggio e incontaminato scrigno biodinamico. Da una parte il ruscello, in perenne movimento, dall’altra il bosco. Sono questi i due confini naturali che racchiudono una collina dolce e quasi nascosta, unica (per il clima e non solo) nell’universo di Bolgheri.
Mulini di Segalari, a 3 km da Castagneto Carducci, era un luogo dimenticato che Marina Tinacci Mannelli, architetto fiorentino, ed Emilio Monechi, enologo fondatore di una conosciutissima enoteca in zona Ponte Vecchio, hanno scelto, voluto, accudito.
E’ il 2001 quando Marina ed Emilio si imbattono, dopo mille ricerche, in questo terreno incolto impreziosito da una serie di mulini del Settecento, ridotti a ruderi e mucchi di sassi. Tre sono stati acquistati da Marina ed Emilio, uno è diventato la casa di famiglia. E se l’unica varietà presente allora era il Sangiovese, adesso i vini sono cinque: bianco, rosato e tre rossi. Siamo andati a “provarli per voi”.
La VISITA
La nostra guida si chiama Elisa Giorgi. Origini pisane, laurea in Viticoltura ed Enologia e master al Sant’Anna. A Castagneto Carducci si è trasferita per amore, sia del compagno che del vino. Ci porta a scoprire la vigna raccontandoci il percorso prima verso la filosofia biologica, poi l’approdo al biodinamico. Mulini di Segalari è stata la prima azienda della Doc Bolgheri ad ottenere certificazione biologica di ICEA nel 2012 e anche la prima a ottenere quella biodinamica da parte di Demeter nel 2017.
Cinque ettari di vigneto, una piccola produzione (dalle 12 alle 16mila bottiglie l’anno) curata personalmente, in ogni dettaglio, da Marina. Tutto viene fatto a mano, dal grappolo all’etichetta, senza dimenticare la tecnologia, dall’uso del drone per una mappatura dall’alto dei filari (utile anche per monitorare lo stato di salute) alle stazioni meteo che scandiscono il tempo e le lavorazioni.
Segalari si trova nella parte più alta di Bolgheri (90-120 metri sul livello del mare) e questo garantisce un clima temperato ventilato, caldo e fresco, con grande escursione tra giorno e notte. La concimazione è completamente vegetale, fatta attraverso l’uso del sovescio, pratica agronomica consistente nell’interramento di apposite colture allo scopo di mantenere o aumentare la fertilità del terreno.
Amore e pazienza
I vitigni a bacca rossa coltivati presenti negli appezzamenti sono Cabernet Sauvignon (44%), Merlot (29%), Sangiovese (13%), Petit Verdot (11%), Syrah (3%). I vitigni a bacca bianca sono Vermentino (93%) e Manzoni Bianco (7%).
La degustazione
Un po’ più su del mare. È un bianco ottenuto con uve vermentino e una piccola percentuale di manzoni bianco e viognier. Un vino da aperitivo o per accompagnare piatti di pesce. Tra lo spaghettino allo scoglio e un tagliere di formaggi freschi.
Ai confini del bosco è il rosato prodotto con l’uva più vicina al bosco e con le prime uve di Merlot, Syrah e Petit Verdot raccolte durante la vendemmia. Noi abbiamo scoperto l’annata 2022. Un gioiellino da 14 gradi: solo 800 bottiglie l’anno. Colore intenso, struttura croccante, equilibrato e persistente. Ottimo con le carni bianche, i crostacei, pesce spada affumicato, salmone.
Soloterra è un Sangiovese in purezza. È un rosso estivo leggero (“da spiaggia!”), ottimo come aperitivo e anche con la pizza. Vengono utilizzate le vigne d’ingresso all’azienda, raccolte in due momenti differenti durante il periodo di vendemmia. Poi il vino matura rimanendo dieci mesi in un’anfora di terracotta da 500 litri. Giare, realizzate con l’argilla dell’Impruneta, che hanno uno spessore di oltre tre centimetri e non sono né vetrificate, né incerate.
Ai confini del bosco si chiama anche il rosso di punta di Mulini di Segalari. Rosso da meditazione, stile bordolese, 15/20 giorni in acciaio, poi un anno in botte di rovere francese e affinamento in bottiglia. Profumato, elegante, tannico e fresco allo stesso tempo. Il blend tiene conto delle caratteristiche climatiche dell’annata. È perfetto su una tagliata o una bistecca alla fiorentina, ideale per una cena a base di selvaggina.
Bolgheri Superiore, complesso e setoso. È composto solo dalle uve migliori dei vigneti e la raccolta avviene in due passaggi. Le fermentazioni avvengono in modo separato, con alcune uve a grappolo intero. La macerazione sulle bucce dura 20 giorni. L’affinamento avviene in botti di rovere per oltre 18 mesi, per poi riposare in bottiglia 4 mesi. L’annata 2019 è appena entrata nella guida @slow_wine_slowfood 2024 come Top Wine!
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Mulini di Segalari sarà tra gli espositori di Mare di Vino nei giorni 11, 12 e 13 novembre (terminal Crociere, Livorno).