Un riconoscimento arrivato dopo tanti anni di carriera sportiva e attività dirigenziale. Andrea Leonardi, presidente della Fiv, Federazione Italiana Vela – Toscana, Umbria e provincia di La Spezia e uno dei due vice presidenti dell’Agenzia per lo Sport di Rosignano ha da poco ricevuto dal Coni la Stella d’Argento al Merito sportivo per l’anno 2022. Un’onorificenza che attesta capacità e risultati, “oltre a esprimere profonda riconoscenza per la generosa collaborazione e l’impegno dedicati allo sport in tanti anni di servizio”.
Andrea Leonardi, nello sport della vela è un appassionato praticante con alle spalle tantissime regate e dirigente sportivo da molti anni. Come si è formato esattamente il suo ruolo?
«Intanto con la pratica, quindi con le regate fatte e che faccio ancora in Italia e all’estero; da lì con l’acquisizione della consapevolezza che lo sport ti guarda sempre in faccia e ti restituisce cosa gli dai, sia nelle regate che nell’attività dirigenziale. Lo sport poi chiede tanto, anche in termini di formazione, e il ruolo di dirigente è venuto in parallelo, mettendo in pratica cosa vedevo fosse necessario per gli atleti, i tecnici e le società sportive».
Qual è il suo ruolo in seno alla Federazione Italiana Vela?
«Attualmente sono presidente di Federazione Italiana Vela – Toscana, Umbria e provincia di La Spezia, ovvero una delle 15 territorialità nazionali [la FIV non ha regioni ma aree dette Zone – ndr]. Poi ho ruolo nella Consulta Nazionale FIV e in alcune commissioni interne alla stessa federazione, in particolare la Commissione Impianti Sportivi, quella della Sicurezza dello Sport e quella dell’Osservatorio dei Movimenti turistici legati alla Vela. Nel CONI invece, che per me è davvero la casa dello sport, rappresento la Federazione Italiana Vela nel Consiglio Regionale Toscana, con i rappresentanti delle altre FSN, gli Enti e le Discipline Sportive Associate».
C’è un grande lavoro da fare?
«Nella normalità del ruolo c’è un grande lavoro di coordinamento, pianificazione e supervisione di moltissime situazioni, ma negli anni dal 2020 in poi le cose si sono ingigantite, prima per fare fronte alle esigenze dello sport in un periodo così difficile di emergenza sanitaria poi, adesso, con la riforma della sport la cui applicazione è complessa e ancora da completare, almeno nella misura di obbligo della formazione dirigenziale, amministrativa e tecnica. Diciamo che non ci è mancato niente e posso dire che questi ultimi sono stati anni davvero intensi, anche in termini adrenalinici».
Stella d’Argento Coni è una onorificenza nazionale importante, come ci si arriva e cosa rappresenta per lei?
«Sicuramente una grande soddisfazione e anche una sorpresa, perché non mi aspettavo un risultato così importante, benché possa dire che nell’attività con Federazione Italiana Vela non mi sono certo mai risparmiato. Ci si arriva con la passione, l’abnegazione e soprattutto guardando sempre avanti, perché dietro c’è la mole dei tanti anni e con loro il rischio di farsi girare la testa. La Stella d’Argento è conferimento per meriti, quindi ci si arriva con le cose fatte e con i risultati. Non posso nascondere che per me rappresenti uno stimolo importante, anche determinante e necessario per una nuova partenza. Nello sport ci si abitua a fare tesoro delle esperienze e si cerca di capitalizzare le cose buone; anche nella vita dovrebbe essere così, ma lo sport non ha compromessi e per la mia esperienza, sinceramente, è la cosa più democratica che abbia conosciuto fino ad oggi».
Nel Comune di Rosignano Marittimo è l’onorificenza più alta, almeno per adesso. Lei come si vede in questo contesto?
«Prima di tutto l’onorificenza è sportiva dirigenziale e sono contento che a Rosignano possa accompagnarsi alle tante onorificenze sportive atletiche che negli anni hanno dato davvero lustro a tutto il territorio. Molte sono anche veliche, quindi mi trovo in ottima compagnia. Mi vedo semplicemente come uno che nel gruppo dello Sport a Rosignano sta facendo la sua parte. Lo sport è spesso semplice nei suoi aspetti e tra sportivi ci si fida uno dell’altro».
Lei è anche uno dei fondatori dell’Agenzia per lo Sport di Rosignano, come vede lo sport a livello locale?
«La presidenza di un club locale, e per un periodo di tempo molto importante anche a livello nazionale, come il Circolo Velico Pietrabianca mi ha insegnato moltissimo, anzi direi che per la mia formazione di base è stata determinante perché mi ha messo subito in contatto con i grandi campioni e con la vela agonistica, poi con l’attività didattica di base e con quella della semplice attività ludica, ma soprattutto mi ha fatto vedere che le associazioni locali sono determinanti soprattutto nella loro funzione sociale, dove hanno capacità di aggregazione con indici altissimi e che raramente si ritrovano in altri contesti.
L’Agenzia dello Sport ha un potenziale altissimo, oggi è una vera risorsa ed è condotta da persone serie e preparatissime; con loro a livello locale ho assistito ad una crescita esponenziale della pratica sportiva che è coincisa con il coinvolgimento delle società sportive all’istituto della partecipazione del territorio; attualmente osservo però che nel mezzo delle tante difficoltà oggettive i dirigenti sportivi locali abbiano bisogno prima di tutto di interlocutori informati dei fatti, poi di quelle certezze che non sono sempre arrivate nonostante le richieste e soprattutto abbiano sì l’esigenza del consolidamento ma anche del loro sviluppo e del miglioramento delle strutture. I luoghi dello sport a Rosignano, oggi, sono purtroppo gli stessi di tanti anni fa ma c’è da capire che è proprio lo sport ad essere andato avanti tantissimo con tutte le sua molteplici sfumature delle pratiche sportive e ludiche, soprattutto quelle out-door. Con una metafora sportiva, diciamo che non siamo al top della forma e che, anche a Rosignano, le esigenze dello sport hanno una velocità che la politica di oggi purtroppo non può tenere nella sua normalità. Sono contento però di vedere che in tutto il Comune lo sport sia condotto da tante persone molto preparate, che si formano costantemente e mi piacerebbe che fossero riferimento per chi guarda allo sport con occhi del sano interesse volto al miglioramento. Sicuramente lo sport di Rosignano non è un contenitore dove prendere, caso mai rappresenta invece una buona occasione dove conferire sia risorse, tante e soprattutto economiche, poi energia e sviluppo».
Con tutto questo, riesce ancora ad andare a vela?
«Certamente, tutte le volte che posso! Lo sport è una cosa che prima di tutto va praticata, in qualunque forma dico, solo dopo è possibile valutarla. Chi perde il contatto con la base perde e non è credibile».
Una conclusione?
«Di natura sono ottimista, però ho imparato che nello sport è solo il lavoro a premiare e non ci sono miracoli, quindi ringrazio prima di tutto Federazione Italiana Vela, il suo Presidente Francesco Ettorre e i vertici del CONI nazionale per la fiducia, poi prendo questa importante onorificenza come una vittoria di tappa, gratificante per il proseguo».