241 aziende produttrici di olio extravergine, 7 frantoi, 7 imbottigliatori, 1700 quintali di olio. Per ora. L’Olio Toscano Igp Bolgheri è nato appena 20 giorni prima dell’inizio della raccolta di quest’anno ma ha già preso la rincorsa per arrivare a rappresentare uno di quei prodotti di eccellenza che fanno sognare tutto il mondo.

Nel 1997 in Toscana si è pensato a mettere insieme tutti i produttori di olio sotto un’unica denominazione. Impresa non facile, allora meno di ora. Nasce l’Igp Olio Toscano, una Indicazione Geografica Protetta che però si dota di un disciplinare da Denominazione di origine protetta molto rigido che impone che tutte le fasi produttive dell’olio Igp Toscano debbano avvenire all’interno della regione, a partire ovviamente dalla raccolta delle olive. Poi si è scelto di andare a valorizzare, al suo interno, delle sottozone di particolare appeal e omogeneità, come Colline di Firenze o Monti Pisani. E a partire da quest’anno all’interno dell’Igp Olio Toscano c’è anche Bolgheri, con le aziende che ricadono all’interno di un territorio che è quello della produzione dei vini DOC Bolgheri.

l’olio igp toscano bolgheri? fruttato, amaro e piccante

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Ed è in quel “fruttato” che si racchiude tutta l’eterogeneità e varietà della produzione: ogni azienda produttrice va a comporre il mosaico in modo artigianale con risultati che hanno sfumature diverse. Nell’olio Toscano Igp Bolgheri si sentono note di carciofo, di erba tagliata ed erbe aromatiche, di mandorla talvolta verde e talvolta secca. Qualità organolettiche che derivano dalle varietà di cultivar utilizzate: leccino, frantoio e moraiolo su tutti, ma anche il leccio del corno o il rossellino. (Noi di Badalì ci siamo fatti spiegare da degli esperti come si degusta e si apprezza un olio extravergine: qui trovate la video-guida)

Olio toscano igp bolgheri“La richiesta è arrivata proprio dagli stessi produttori” ha sottolineato al momento della presentazione il dirigente della Regione Toscana Gennaro Giliberti. “Il marchio Igp sull’etichetta è garanzia per il consumatore di qualità e tracciabilità, e racconta di un legame con il territorio da cui nasce”. Un territorio, quello della Toscana prima e quello di Bolgheri poi, che ha un enorme valore per tutto ciò che rappresenta nell’immiginario comune, e all’estero in particolare. Perché non va dimenticato che il 65-70% della produzione viene venduto all’estero.

“La nuova indicazione territoriale di Bolgheri è intimamente legata a queste terre, alla sua storia, alla tradizione e all’appeal di un territorio che sa produrre, insieme ad ottimi vini, straordinari extravergine di oliva. Sarà – Luca Filippi, Presidente Consorzio di Tutela ne è certo – un valore aggiunto per le imprese olivicole del territorio e di riflesso per tutto il nostro Made in Tuscany. La pandemia ci ha chiaramente detto che puntare sulle indicazioni geografiche e sulle caratterizzazioni è una strategia vincente. Lo dicono i numeri delle vendite in Italia e all’estero. Le vendite a livello nazionale nella sola Gdo dell’extravergine a denominazione DOP e IGP nel primo semestre 2020 sono cresciute del 12% circa.

Per andare a dare due numeri dell’Olio Igp Toscano: si tratta di una produzione del valore di 50 milioni di euro e con circa 30 milioni di euro di esportazioni (30% mercato europeo, 70% paesi extra UE). Quasi 9 mila i soci e 7 milioni le piante iscritte al Consorzio.

“Mettere il nome Bolgheri su quell’etichetta non è fuffa, non è un’operazione di marketing – ha sottolineato la sindaca di Castagneto Sandra Scarpellini -, è un’operazione di qualità, un mettere insieme le forze e unire gli intenti. E siamo consapevoli che quando si mettono insieme i tasselli di questo mosaico l’effetto non è un’addizione ma una moltiplicazione, come avvenuto per la Doc Bolgheri che ha deciso di inserire nell’etichetta dei vini della Doc Bolgheri la parola Toscana”. “Siamo molti soddisfatti di avere dato l’impulso per la nascita di un’indicazione territoriale che tuteli e garantisca l’origine di un prodotto come l’olio, che qui ha sempre avuto una grande importanza. – ha quindi spiegato la Presidente del Consorzio Doc Bolgheri e Doc Bolgheri Sassicaia, Albiera Antinori -. Il ruolo delle denominazioni è fondamentale e in questo senso ringraziamo il Consorzio dell’Olio IGP Toscano che ha accolto fattivamente la nostra proposta facendola diventare realtà. Per il nostro territorio poter contare anche sulla promozione attraverso l’olio sarà uno strumento in più per accrescerne la sua immagine di qualità e vocazionalità”.