Non è facile oggi fare apicoltura. C’è il clima impazzito, con le gelate quando dovrebbe essere caldo e la siccità quando dovrebbe piovere. Ci sono le malattie, sempre nuove. E i predatori da cui non sai come difenderti, come le vespe asiatiche. Eppure è il lavoro, la vita, che ha scelto Alessandra cinque anni fa, reduce da una laurea in Scienze Politiche e qualche lavoretto stagionale. “Mio padre è sempre stato apicoltore per hobby e i miei nonni avevano un’azienda agricola in una zona strategica e bellissima, alle Caldanelle, a Populonia. Almeno all’inizio sono stata avvantaggiata”.
“C’è un’ape che se posa su un bottone de rosa | Lo succhia e se ne va… Tutto sommato la felicità è una piccola cosa” compare a caratteri cubitali nella home page del sito. Quella di Alessandra è quasi una filosofia di vita, tre principi: la cura della terra, la cura delle persone e la condivisione. Non basta avere le api e fare il miele, si tratta soprattutto di creare per loro l’habitat migliore, perchè se stanno meglio le api, stanno meglio anche le persone. “Uso gli alberi per rigenerare il suolo, pianto arbusti e piante che aiutino gli impollinatori”. In tre anni sui suoi 8 ettari ha piantato almeno 1500 alberi. “E continuo, prima o poi finirò lo spazio ma per ora ho margine. Il risultato, pensando al prima e dopo, è stupefacente”. E c’è anche la possibilità di adottare un albero, di piantarlo lì e di seguirne la crescita, o anche diventarne custodi e piantarlo a casa propria. E’ possibile pure adottare un’arnia!
Gli apiari invece sono sparsi un po’ ovunque, li sposta in base al periodo e al miele che deve fare. “Per fare il miele di castagno li porto a Massa Marittima, quello di macchia… nella macchia, ne ho alcuni da un amico che ha un campo di cardi”. L’apicoltura Tognoni, che ha anche la bottega, lo shop come si dice oggi, in azienda lungo la strada, produce mieli tradizionali, come millefiori, macchia, castagno e acacia, ma anche gusti più particolari. “Ho un laboratorio di trasformazione dove mi diverto a crearne sempre di nuovi: con la curcuma, con il tartufo…”. C’è pure il miele blu, fatto con la spirulina: in questo caso parte del ricavato delle vendite va a Tartamare, l’associazione che si occupa di proteggere le tartarughe marine che scelgono le nostre coste per nidificare (come Elda,la tartaruga di Castiglioncello. Vi abbiamo raccontato la sua incredibile storia, ricordate?).
il mio miele preferito? Castagno o macchia. Ma mi piace scoprirne di nuovi, viaggiando. Al sud lo fanno al timo e agli agrumi, favolosi
Ma Alessandra non fa solo miele. Da qualche anno a questa parte si è dedicata alla coltivazione della canapa. “E’ una pianta meravigliosa, consente di fare tantissime cose. Al momento produco olio cbd, con gli estratti di canapa, che ha delle proprietà curative interessanti. Ha effetto calmante sia per il sistema nervoso (ansia, epilessia, attacchi di panico) che per quello muscolare (infiammazioni, dolori articolari cronici) ma anche per problemi della pelle e molto altro. Io lo utilizzo per la mia cagnolina che soffre di crisi epilettiche!”. Dalla canapa arrivano anche semi “da collezione”, ma mi piacerebbe realizzare una farina e prodotti alimentari alla canapa”. La canapa e il miele finiscono pure per dare vita a una birra, realizzata nel birrificio di Montescudaio. L’ha chiamata Bee Happy che oltre ad essere il nome della birra, è anche un po’ la filosofia di vita di Alessandra, mille progetti in testa e entusiasmo da vendere. “Cerchiamo di autoprodurre tutto quello che serve e grazie ad una rete di collaborazioni tra piccoli produttori ci supportiamo a vicenda: la farina di grani antichi la usa il panificio Rossetti di Cecina, con la frutta e la verdura facciamo sughi e marmellate, abbiamo pure fatto il gelato al miele in collaborazione con Gianna Tutta Panna“. Anche di Gianna e del suo ape gelato vi abbiamo raccontato su Badalì: ecco l’articolo che parla di lei!
L’azienda di Alessandra è anche il posto ideale per scoprire qualcosa di più sul mondo delle api. “Mi è capitato che alcune mamme mi chiedessero di portare i loro figli a vedere le api e come si fa il miele. Da lì ho cominciato a organizzare visite guidate per bambini e non solo, e laboratori, sul miele ma anche sulla canapa”. Poco tempo fa era in programma una giornata “alla scoperta delle erbe selvatiche” con brunch e a seguire laboratorio di cosmesi con creme a base di canapa. “Lo rifaremo sicuramente in primavera”. E poi ci sono i box regalo, le bomboniere, le candele con la cera d’api… Il prossimo progetto? Alessandra ce l’ha ben chiaro ma ancora non vuole svelare nulla, “è su ruote”, anticipa. Ma vedendo cosa ha messo su in pochi anni, sono certa che non dovremo aspettare molto per scoprirlo.