Lo dico subito: mi sono divertita da morire. Un po’ perché i paesaggi intorno a Riparbella sono splendidi, un po’ perché la “formula” dell’e-bike tour è perfetta. Si pedala, si scopre un territorio grazie a chi lo conosce in ogni suo angolo, si chiacchiera (la mountain bike a pedalata assistita te lo permette e, fondamentale per me, trasforma le salite in un gioco!), si degusta vino, si incontrano storie.
Un gruppetto eterogeneo: con noi di Badalì, c’erano due appassionati di bici, una coppia che si trasferirà in zona Riparbella fuggendo dalla città, gli ‘esperti’ dell’associazione Green Riders Experience e, in abbigliamento tecnico e fuori da ogni ruolo, la vicesindaca Monica Marraffa.
Vi racconto “Degustando Riparbella E-bike tour”
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Ritrovo alle 9.30 e start alle 10 dalla sede dell’associazione, in località Il Giardino. Nella mezz’oretta pre-partenza ognuno testa la sua bici. La mia sembra molto chic ma in realtà ha un bel motore: color pesca tendente all’oro e il display dei sogni che, per chi è abituato a pedalare in città e affronta le salite con lo sgomento (pure a piedi!) è una vera manna dal cielo. Basta dare il via alla pedalata assistita prima del dislivello – cambiando marcia al momento giusto – e si va in scioltezza. Il giro è alla portata di tutti e chi non vuole attingere ai ‘dispositivi’ può puntare sulla forza e sulla resistenza delle proprie gambe.
Si parte nel bosco, la prima salita è dietro l’angolo. Achille Neri – responsabile dell’associazione Green Riders Experience – indica e spiega, mentre affianca i vari partecipanti che pedalano nella parte alta del gruppetto. In coda c’è Leandro, a lui il compito di chiudere la piccola carovana. Ogni tanto una sosta per ‘ricomporsi’ e scoprire qualcosa di nuovo: un angolo di parco verde, un ristorante che presto aprirà, qualche villa notevole, uno scorcio magico, un’azienda viti-vitinicola. La vicesindaca Monica Marraffa (che, ormai, si è svelata!) offre dettagli utili in più.
Intorno alle 12 (con un po’ di anticipo, perché siamo stati bravi a pedalare) arriviamo alla Cantina Caiarossa. Parcheggiamo le bici e facciamo una passeggiata tra i filari.
Aspettiamo Manon che ci racconta un po’ della proprietà (si tratta di una famiglia francese/olandese) e della vigna. Poi, all’interno, visita alla cantina con Adele.
La sala degustazioni ci accoglie con il tavolo apparecchiato e quattro calici (Leggi QUI tutto sulla degustazione in Caiarossa), arriva anche il tagliere con tante cose buone. Nel gruppetto si è già creata ‘familiarità’ e il vino… aiuta!
Qualcuno prenota le bottiglie da portarsi a casa, che saranno portate ‘a domicilio’ al punto di arrivo/partenza per non appesantire gli zaini.
Achille annuncia una sorpresa: faremo tappa ad un’altra cantina, a pochi metri di distanza. Una cantina giovane, che deve ancora aprire ufficialmente (lo farà a maggio e noi siamo stati i primi ad essere stati accolti): La Cava Winery, frutto del ‘sogno’ e del progetto di Tosja, che arriva dalla Germania e ama alla follia la Toscana e il mare. Degustiamo un po’ anche qui, con moderazione.
Riprendiamo il cammino e arriviamo nel ‘cuore’ di Riparbella. Un passaggio tra i murales – che presto saranno arricchiti con nuove opere – e sosta allo studio olfattivo di Robert e Christopher che, da New York, hanno ‘scelto Riparbella per proporre profumi ed essenze. La sensazione è particolare: un piccolo paese silenzioso e riservato in grado attirare persone da tutto il mondo.
Prima di tornare al punto di partenza del tour, passaggio veloce al cimitero monumentale (opera giovanile di Luigi Bellincioni) e tappa alla cascatella nascosta nel bosco, raggiungibile lasciando le bici e facendo un breve tratto a piedi.
Alle 16,30 eccoci arrivati. Depositiamo le bici e ci salutiamo. Ho fatto attività fisica e visto posti bellissimi. Un’esperienza che consiglio a tutti!
Nuove date in arrivo!
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