Cecina e il jazz. Un’affinità elettiva che dal 2010 sta di casa al Dàn Kafe. E’ qui che Marzio Porri ha creato il proprio rifugio, un luogo di incontro dove chi entra può abbandonare l’orologio: “Un posto dove vado e sto bene. E dove andrei anche se non fosse mio”. Non un bar e basta. Caffetteria, libreria (con servizio biblioteca), strumenti ‘liberi’ a disposizione di chi suona, e serate dedicate al jazz. Tre quelle in programma per la decima rassegna che inizierà in versione winter (e natalizia) questo sabato. Il 4 dicembre “Acoustic Jam” (West Coast & British Rock Blues), protagonisti Corrado Rossetti (chitarra), Lavinia Martignoni (voce) e Luca Burgalassi (voce e chitarra). Appuntamenti successivi sabato 11 “Soul Body” (Standard Jazz) e sabato 18 “Brazilian Affair Duo” (Bossa Nova Jazz). Il Jazz al Dàn Kafe di Cecina inizierà alle 19 e sarà ingresso libero.
Per il dodicesimo anno il Dàn Kafe è stato inserito nella guida del Gambero Rosso. Una bella soddisfazione per chi, nel 2009, aveva buttato giù le idee su un fogliettino a quadretti. La data: 20 settembre. Idee chiare: caffè, libri, aperitivi, tè in foglia, prodotti del territorio, arredi in legno, mostre, la saletta per gli incontri e – per chi vuole – la lettura, lo spazio esterno. “Scambi di idee”, scritto grande. Esattamente come “Luogo cosmopolita”. “Ed infatti tra i miei tavoli sono stati fondati partiti politici e giornali. Il mio non è un bar dove al bancone si discute di calcio e di donne… ma dove entrare e trovare incontri culturali, staccare la spina dalla vita frenetica, ascoltare buona musica, parlare. Il jazz in sottofondo è qualcosa che ti permette comunque di fare conversazione, il jazz live ti coinvolge tantissimo perché vedi gli stessi musicisti divertirsi a suonare. La mia passione sta tutta qui. Siamo anche un club jazz, i musicisti sono diventati amici”. Una scommessa a cui il tempo ha dato ragione: “Quando ho iniziato a pensare al locale e a chiedere i permessi chi mi conosceva mi diceva: ‘Ma sei matto! Un posto così non c’è nemmeno a Milano’. Meglio le piadine o la pizza a taglio… Ma io volevo fare qualcosa di diverso, quello che avevo tracciato nel mio disegnino”. Il fondo c’era: “Questi spazi sono sempre stati della mia famiglia. Erano vuoti, completamente da sistemare. Qui, in via Leonardo da Vinci, un tempo c’era l’hotel e sotto, al piano terra dove ora c’è il locale, le stalle per far ristorare i cavalli. Era il regno del colonnello Azelio Ciuti, veterinario militare durante la guerra, mio parente, di cui cui conservo una foto d’epoca. Insieme a un ferro di cavallo”. “All’inizio – ammette Marzio Porri – è stata dura ma non cedere alle tendenze del momento è stata la chiave giusta. Avevo previsto di lavorare solo io, con un dipendente. Adesso, per quanto riguarda il personale, siamo arrivati a sette”.
Apertura dalle 7.30 alle 24, nel fine settimana e nei festivi l’Happy Dan Hour: un gran buffet con finger food, snacks, piatti espressi, affettati tagliati sul momento, serate a tema con degustazioni di eccellenze italiane e del territorio. Come si legge nella guida del Gambero Rosso: “A farne un esempio da seguire è innanzitutto la cura nella scelta e preparazione dei prodotti, che si declina in ogni momento della giornata”. Dalla colazione al pranzo, dagli aperitivi al dopocena. L’ultima novità è la selezione di gin, liquore perfetto da abbinare (anche) al jazz. Poi, d’estate, scatta la ‘Via del Gusto‘ (“Chiudiamo la strada e proponiamo cibo e buona musica”) insieme ai colleghi vicini di casa: il gelataio Filippo e il ristorantino Sottosale con le sue fritture. E anche questo era scritto nel ‘fogliettino’ del 20 settembre 2009.