gianluca beccani
La Luna ripresa da cielo cittadino usando un telescopio da 235 mm di diametro, unendo due riprese separate con camera monocromatica.

Astrofilo e astrofotografo, due definizioni unite dalla stessa travolgente passione. Gianluca Beccani è l’esperto alla guida delle osservazioni che si svolgono durante i trekking astronomici organizzati dall’associazione Green Riders Experience nei boschi di Riparbella.

Un format – natura, attività motoria, cibo, vino, stelle e galassie – che sta conquistando davvero tutti. Sono i numeri (da vero e proprio boom) a confermarlo come quelli del prossimo appuntamento in calendario: sabato 15 giugno.

Protagonista: la Luna

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gianluca beccani“Nel 1993, a 19 anni, ho ricevuto in regalo il primo telescopio. Un telescopio da città, che posizionavo dal terrazzo di casa, quello dei miei genitori. Quasi subito mi sono appassionato anche alla fotografia che al tempo era a pellicola, intesa come ricordo e strumento di condivisione. Dico sempre: è come chi va a pesca e fotografa i pesci prima di ributtarli in acqua. Io fotografo quello che vedo, osservo, scopro nel cielo”.

“GIOVE”: il pianeta più grande del sistema solare, ripreso con un telescopio da 235 mm di diametro, la notte del 23 Settembre scorso da cielo cittadino e terrazza domestica (Livorno). Immagine ottenuta da sequenza video.

Gianluca Beccani – livornese, di professione tecnico analista -, con il tempo ha coltivato la fotografia anche su altri fronti (“La passione per la fotografia e l’astrofotografia sono per me due facce della stessa medaglia: inseguo la luce, da qualunque fonte provenga, perché la luce definisce il modo in cui percepiamo il mondo”) mantenendo sempre gli occhi all’insù e cercando di ‘raccontare’ l’infinito.

Per ogni soggetto esiste un’attrezzatura adeguata, una tecnica di ripresa ben precisa, ed un gran lavoro di post-produzione. “Il faticoso lavoro sul campo, la cosiddetta ‘fase di acquisizione’ resta la parte più importante, impegnativa certo, ma anche divertente”. E poi c’è tutta l’attività di divulgazione.

“IC1848”: una nebulosa invisibile ad occhio nudo nella costellazione di Cassiopea, fotografata attraverso filtri che permettono una palette di colore analoga a quella utilizzata dal telescopio spaziale Hubble… in rosso l’idrogeno e in blu l’ossigeno gassoso. Dista da noi 7500 anni-luce.

“Durante i trekking astronomici mi piace dire che il telescopio è una macchina del tempo economica. Si osserva qualcosa che è lontano milioni di anni. Di fronte a dimensioni e distanze le persone si stupiscono, rimangono meravigliate. Come dal fatto che sullo schermo della tv davanti a loro possono apprezzare a pieno, vedere un segnale proiettato in diretta dalla camera astronomica. Mi piace rispondere alle curiosità alle domande, soffermarmi alla fine dell’osservazione a spiegare in cosa consiste la mia attrezzatura. Dare consigli, ascoltare”.