Un gesto simbolico che si traduce in un’azione concreta: il centro di via Pertini è stato intitolato ad Artemisia Gentileschi e a tutte le donne vittime di violenza. L’annuncio è stato dato dal Comune di Cecina nella Giornata contro la violenza di genere, accompagnato dalla presentazione del progetto che trasformerà la struttura in un punto di riferimento per le donne, le famiglie e l’inclusione sociale.

Il centro, un edificio già noto per aver ospitato l’hub vaccinale durante la pandemia, ospiterà il consultorio principale di Cecina al piano terra. Ai piani superiori saranno collocati i servizi sociali rivolti alle donne, alle famiglie e all’inclusione. Tra gli obiettivi annunciati: trasferire lo sportello antiviolenza in una sede più adeguata e protetta, creare uno spazio per incontri protetti dei minori, e offrire una sala polivalente alle associazioni che operano su queste tematiche.

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“L’intitolazione ad Artemisia Gentileschi, pittrice del ‘500 e simbolo di forza e resilienza per essere stata una delle prime donne a denunciare uno stupro, è un omaggio a lei e a tutte le donne che hanno subito violenza fisica, psicologica o economica,” ha dichiarato la sindaca Lia Burgalassi. “Questo gesto simbolico si affianca a un’azione concreta: la realizzazione di un luogo dedicato alle donne che puntiamo a inaugurare nei primi mesi del 2025.”

Durante la cerimonia, Maria Letizia Casani, direttrice generale dell’Azienda Usl Nord Ovest, ha sottolineato il valore della collaborazione tra istituzioni: “Grazie all’Amministrazione Comunale per aver voluto mettere a disposizione questo spazio, per la sinergia con cui lavoriamo costantemente. Bisogna raccontare che dalla violenza c’è modo di uscire, che è possibile fare il primo passo verso un percorso di liberazione dalla violenza. La Regione Toscana è stata la prima a dotarsi di una normativa contro la violenza di genere, il Codice Rosa, che consente a tutte le donne di poter segnalare, in ognuna delle nostre strutture, di avere accesso a un percorso di accompagnamento psico sociale e a una rete di protezione che coinvolge tutte le istituzioni, che mostra una luce in fondo al tunnel”. Nelle Valli Etrusche nel 2023, da gennaio a ottobre, sono state 59 le segnalazioni e 49 di queste in Bassa Val di Cecina. “Numeri in crescita che segnalano soprattutto la capacità di far emergere un fenomeno che è quello della violenza sulle donne”. 

“Dietro questo numeri – ha aggiunto a sua volta la direttrice della SdS Brizzi – ci sono bambini, famiglie. Ed è fondamentale gestire la presa in carico facendo rete. Come SdS siamo alla ricerca continua di spazi, sono stati fatti grandi investimenti ma fino al 2026 abbiamo un grande cantiere aperto. Questo spazio ci permetterà di creare un luogo bello, accogliente, funzionale”. Un luogo che sarà a servizio di tutta l’area e non solo di Cecina.

“Aiutare le donne vittime di violenza non è solo gestire l’emergenza, in quello anche grazie alle forze dell’ordine siamo spesso molto efficaci. Ma c’è tutto il prima, la capacità di ascolto e prevenzione, e tutto il dopo. Su questo in particolare – è l’appello della presidente della SdS e presidente della Provincia Scarpellini – dobbiamo chiedere a gran voce che lo Stato faccia di più, affinchè i tempi della legge rispetto alla messa in sicurezza non siano disgiunti dalla vita delle persone. Non può accadere che una ragazzina non possa rientrare a scuola perchè il decreto di allontanamento del padre violento tarda ad arrivare: quella è una seconda violenza, un’altra discriminazione, e non dobbiamo permetterlo”.  

A scoprire la targa, insieme alla sindaca, è stato Domenico Di Pietro, presidente del Consiglio Comunale, che ha sottolineato l’importanza del lavoro educativo: “Parlo anche da docente oltre che da uomo delle istituzioni – ha detto -. C’è un grande lavoro da fare con i più giovani, nell’educazione. Dobbiamo lavorare a partire dai ruoli all’interno della famiglia, dall’uguaglianza dei diritti e dei doveri. Le scuole del territorio sono fortemente impegnate in questo e per questo le ringraziamo”.