Si avvicina la sistemazione dell’area archeologica del Mausoleo romano di Caldana a Venturina Terme, al fine di riqualificare e valorizzare un’area di grande rilevanza storica e culturale.

Si tratta di un primo stralcio per la spesa di 40mila euro con la quale sono stati affidati i lavori di sistemazione del sito archeologico secondo il progetto esecutivo redatto dall’ufficio tecnico comunale approvato alla fine del 2023.

Per questo delicato compito, visti requisiti e preventivo, è stato incaricato il dottor Alessandro Viesti, archeologo che ha diretto gli scavi dal 2020 e il cui attuale incarico costituisce un positivo elemento di continuità scientifica. La direzione tecnica dei lavori sarà dell’ing. Matteo Mori del Comune di Campiglia M.ma, redattore del progetto.

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L’intervento è volto al ripristino della fruibilità dell’area esterna e alla contestuale protezione di quanto portato alla luce dall’attività di ricerca archeologica. Si prevede quindi la posa di terreno di riempimento delle aree escavate, compresa la tomba ipogea, per riportare la quota del terreno al livello originario. Sarà quindi installata l’illuminazione per la fruizione dell’area e di accento del manufatto stesso, assieme ad elementi di arredo urbano. Sarà restituita infine testimonianza di quanto ritrovato dall’attivitàarcheologica mediante l’apposizione di pannelli illustrativi redatti dall’archeologo i ncaricato.

Un breve focus sulle indagini archeologiche
Dal 2020 sono tre le aree interessate dall’indagine archeologica condotta dal Trust Sostratos: il Mausoleo romano di Caldana sito circa all’incrocio tra via dei Molini e via Mattarella; la zona adiacente l’edificio dove passava la Via Aurelia/Aemilia Scauri, e infine, a poche centinaia di metri a nord del mausoleo, in località “La Pulledraia”, un’area in cui si ha la presenza di significativi reperti di epoca romana, che testimoniano la presenza di un antico insediamento.

Grazie agli studi del 2020 sono emerse importanti notizie sull’area che Trust Sostratos, in accordo con la Soprintendenza, ha puntualmente reso pubbliche di pari passo con lo scavo, partecipando anche a programmi di approfondimento delle reti Rai.

Gli archeologi compresero che si era di fronte a evidenze archeologiche significative per capire le radici antiche della storia di Venturina e del bellissimo territorio: il mausoleo è stato realizzato a diretto contatto con il banco di travertino, ed innalzato con l’ausilio di impalcature, i cui fori di palo sono ancora ben visibili sul banco. Sul lato ovest del mausoleo è stato rinvenuto un ampio battuto stradale, realizzato con scoria ferrosa, probabilmente proveniente dalla vicina Populonia e molto simile ad altri impianti stradali rinvenuti nella zona. Ai piedi del Mausoleo di Caldana, è stato individuato un profondo taglio nel banco di travertino la cui indagine ha portato al rinvenimento di un corridoio al cui termine, dopo un muretto in pietre e calce, è stata rinvenuta una tomba a camera contenente ancora il corredo e le ossa cremate del defunto: 15 pezzi tra ceramica e metalli, tra cui spicca un anello in oro e granato, un simpulum (il ramaiolo) in bronzo, due strigili in ferro, i resti di un cinturone in bronzo e, tra le ceramiche, un piatto in terra sigillata italica e due pezzi in ceramica a pareti sottili.

L’indagine della tomba è terminata con il rilievo della struttura: i primi elementi di analisi fanno datare l’ipogeo tra il II ed il I secolo a.C. quindi al periodo romano repubblicano che fa escludere una sua connessione cronologica con il Mausoleo di Caldana.