Ci siamo dati alla Macchia!
Una giornata sui sentieri della Macchia della Magona, un meraviglioso bosco un tempo usato come riserva di legname e carbone che oggi è un’area naturale protetta di oltre 1600 ettari, attrezzata con percorsi didattici e aree pic nic.
E’ a Bibbona: una volta superato il borgo e il mulino sulla collina che ne è uno dei simboli, si seguono le indicazioni fino ad arrivare in località Casetta Campo di Sasso, punto di partenza dei vari itinerari.
Da qui partono tre tracciati ‘per tutti’:
- il sentiero verde panoramico
- quello rosso per immergersi nel bosco, nei suoi profumi e antiche leggende
- quello blu per scoprire i vecchi mestieri
Siamo partiti da questo per vedere la capanna in cui vivevano i boscaioli nei mesi invernali e la tipica carbonaia, fino a raggiungere una piccola cascata e il mulino con la sua macina.
Ma noi abbiamo fatto molto di più! Con la guida di Stefano, dell’associazione Viaggiatori Lenti, che organizza trekking ed escursioni nella Macchia della Magona in collaborazione con il Comune (gratis per i residenti, a prezzo simbolico per gli altri) ci siamo ‘dati alla macchia’ seguendo il sentiero 14, su fino all’Immaginetta. Un percorso fattibile anche con bambini a partire dai 6 anni (se abituati a camminare), durante il quale abbiamo incontrato cinghiali, abbracciato alberi anche scoperto le tracce del passaggio di un lupo!
Attraverso il bosco (con dislivello di poco più di 200 metri) siamo arrivati ad un piccolissimo rifugio un po’ nascosto, a disposizione di tutti. Anche qui tavoli da pic nic e l’area per accendere il falò. E non vi nascondiamo che l’attrazione principale era proprio questa: fare un pranzo proprio come facevano i boscaioli! Prima di tutto raccogliere legna asciutta: rametti più piccoli, foglie secche e erica per far prendere il fuoco, legna più grossa per la brace. E nell’attesa che la brace fosse pronta, con i rami di scopa la creazione delle forcelle per cuocere. Sì, proprio come quelle che si vedono nei film! C’è chi ha ‘infilzato’ e cotto wurstel, chi salsicce. Pure i marshmallow abbiamo cotto (anche se questi i boscaioli di un tempo non credo li cuocessero…). All’interno del rifugio qualcuno ha lasciato a disposizione di tutti anche delle griglie: portatevi della carta argentata e potrete cuocere di tutto!
A dirla tutta non saremmo più scesi! E invece con la pancia piena ci siamo avviati sulla strada del ritorno. Ci sono diverse opzioni: noi abbiamo preso una sorta di strada ‘bianca’, percorso agevole, forse un po’ più lungo ma anche più semplice. Altrimenti potrete prendere gli altri tracciati che passando dentro il bosco, ci sono le indicazioni.
Viaggiatori Lenti propone altre escursioni invernali guidate: qui trovate i prossimi appuntamenti
La Macchia della Magona è un’area da vivere tutto l’anno, a tutte le età. E la ciccia, cotta con le forcelle sul fuoco fatto con la legna raccolta, dopo aver fatto 4-5 km di sentiero, ha tutto un altro sapore!