Innamorarsi della Toscana, celebrarne la bellezza scatto dopo scatto. Paesaggi, dettagli, volti, la cucina e il cibo. “Perché prima del gusto c’è l’occhio”. Viktoria Budko è nata in Ucraina, a Kiev, nel curriculum ha un master in Economia bancaria. Oggi è una fotografa e vive a Cecina. Lo è diventata per passione, curiosità, voglia di raccontare attraverso le immagini. Un cambio di rotta che ha travolto e stravolto la sua vita. Prima il salto da Kiev alla Toscana 20 anni fa (scelto per amore), i primi anni in giro tra la Toscana, il Piemonte e Parigi, e poi l’arrivo del figlio che oggi ha 7 anni e mezzo. La scintilla da cui sono nate le prime fotografie di Viktoria Budko.
“Le prime foto le ho fatte proprio a lui. Ma non mi piacevano del tutto, non erano come avrei voluto e ho iniziato a pormi la domanda: come posso imparare a farne di più belle?”. E Viktoria si è rimessa a studiare: “Ho iniziato il primo corso on line, quando lui era piccolissimo. Man mano che cresceva ho continuato a fare corsi: al circolo di Cecina, poi nel 2017 il diploma a Firenze in narrazione per immagini, un altro prestigioso corso a Milano”. La passione per la food photography e la scoperta del light painting, quella tecnica che consiste nel creare disegni di luce dietro al soggetto (niente photoshop o ritocchi: gli effetti sono ottenuti dal vivo e in tempo reale). “Ho capito che mi piaceva raccontare cosa c’è dietro un prodotto. Cose belle, sane, curate. Ogni immagine è una storia. Ogni scatto mette in scena il soggetto che si vuole rappresentare, certamente, ma anche un’intensità che possiamo chiamare ‘anima’. Le persone ovviamente ce l’hanno già (un’anima), mentre in un piatto di spaghetti o nella fotografia di un prodotto va fatta emergere: è la passione di chi ha creato quell’oggetto”.
OGNI IMMAGINE E’ UNA STORIA
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Anche durante il lockdown Viktoria non ha mai smesso di scattare: “I ristoranti erano chiusi, luci e fornelli spenti. Ci stavamo dimenticando di loro e ho coinvolto dieci ristoranti storici del territorio della Val di Cecina in un progetto. Ho immortalato il proprietario e il piatto caratteristico, il mio modo di contribuire alla ripartenza di un settore che amo tantissimo. Ho fatto lo stesso con le aziende agricole. Ho scelto realtà di livello, dal pane alla pasta passando per il peperoncino (Un esempio? I peperoncini di Peperita, ndr)”.
Cerco la luce, la composizione, la geometria, la naturalezza
Adesso Viktoria ha uno studio (in Viale Italia a Cecina), scatta e segue progetti aziendali, realizza foto professionali e ritratti (come ha fatto con Gerry Grassi, psicologo e psicoterapeuta, e Gabriele Bianchi per l’uscita dei loro libri che abbiamo raccontato anche su Badalì News): “Cerco la luce, la composizione, la geometria, la naturalezza. Ascolto il mio cliente, il suo mondo. Il mio soggetto deve essere libero, sentirsi a proprio agio nell’ambiente. Una persona non è un piatto di spaghetti. E’ più simile a un panorama, semmai. Devi osservarla aspettando con pazienza che il fluire della vita regali gli attimi più ricchi di significato. Spesso mi faccio accompagnare nei posti che più ama. E partiamo da lì”.
Le idee non mancano: “Vorrei replicare il progetto dedicato al mondo della ristorazione, questa volta con le cucine finalmente attive e in funzione. Ho già pubblicato un libro in cui ho raccolto le ricette tipiche di mare dal nord al sud puntando sulla ricetta scomposta. I pesci e tutti gli altri ingredienti, disposti come un quadro. Il cibo di qualità è colore, storia, vita, salute, benessere per il corpo e per lo spirito. Adesso vorrei fare la stessa cosa con la pasta, uno dei simboli d’Italia, paese di cui mi sono innamorata anche grazie alla cultura gastronomica. Uno dei (tantissimi) motivi per cui ho deciso che questa è la mia casa”.