La sua magnifica ossessione, adesso, è la felicità. Ci ha costruito uno spettacolo e anche un festival, che debutterà a maggio a Livorno con una prima edizione che promette sana ed intelligente leggerezza. Quella di cui c’è urgentemente bisogno.

Stefano SantomauroLivornese con il Molise nelle radici familiari, Stefano Santomauro ha iniziato a far ridere da piccino. Sembra una banalità per chi di mestiere fa il comico, ma è davvero così. “Come Vasco Rossi ha cominciato nel coro della chiesa, io sono partito dalla parrocchia. Ero sempre il protagonista delle recite ma non seguivo il copione, improvvisavo. Poi a 18 anni sono stato preso al corso professionale sulle tecniche comiche. C’erano Paolo Migone, Daniela Morozzi. Dario Ballantini. Ne entravano 12 su 200 e sono stato scelto diplomandomi con il massimo: 60/60. Con Migone per due anni siamo andati in giro con la vecchia 500 blu a fare spettacoli”.

Poi arriva Zelig: “Loro andarono ma io non mi sentivo pronto e ho lasciato tutto per anni. Mi sono laureato in Scienze dell’educazione all’università, ho lavorato in una comunità di recupero per tossicodipendenti, ho fondato il gruppo dei ‘Camminatori folli‘. Ma… il primo amore non si scorda mai”. E alla fine lo spettacolo è diventato un lavoro e i palchi sono diventati infiniti. Una vita nomade che Santomauro adora.

Stefano SantomauroIn tre anni e mezzo i sono esibito di fronte a più di 30mila persone, passando dalla Sicilia alla Svizzera”. La sua comicità cinica e tagliente, le sue stand up comedy conquistano e travolgono. E anche nel periodo dei teatri chiusi causa Covid Stefano non si è fermato. Tutt’altro: “Ho rilanciato raddoppiando. Ho scritto lo spettacolo ‘Happy Daysin collaborazione con Marco Vicari e Daniela Morozzi e ho messo a punto l’organizzazione del ‘Sulla felicità festival‘ che si svolgerà a Livorno dal 4 all’8 maggio”. Big della letteratura e della musica, spettacoli, tour a piedi corredati di yoga in giro per la città Livorno, un modo per far capire come “star bene a casa propria”. “Sarà il primo e unico festival di questo tipo in Toscana, e non a casa abbiamo ricevuto in tempo record il patrocinio della Regione. E anche in Italia ad oggi non ne esistono altri simili. Ma non ci sarà niente di troppo intellettuale, serio, pesante. Rifletteremo su tanti aspetti della felicità ma divertendoci. Tutti noi ne abbiamo bisogno”.

La felicità è una ricerca continua e non importa se nel 90% finiamo con un maiunagioia

Stefano SantomauroIl tema della felicità ce l’ho in testa e mi accompagna da sempre. Con la pandemia non se ne parla più, ci siamo ritrovati a parlare solo del marcio. La nostra è una società altamente depressa. Ma la felicità non è un concetto astratto, è una continua ricerca e anche se nell’arco di tutta la vita la troviamo solo per 4/5 minuti vale sempre comunque la pena. Il fatto che nel 90% dei casi finiamo con il solito ‘maiunagioia‘ non ci deve fermare. Mai”. Un progetto a cui Stefano Santomauro tiene moltissimo e che debutterà a maggio per andare avanti a lungo: “Perchè sotto il tetto della felicità abbiamo temi per 50 anni”.

Intanto, in attesa del “Sulla festival festival” (la conferenza stampa di presentazione è già stata programmata per le prossime settimane, quindi stay tuned) e prima della partecipazione nel mese di maggio al Torino Fringe Festival, ndr), c’è una data da mettere in calendario: 5 marzo. Al teatro Verdi di Casciana Terme andrà in scena “Happy Days”. Uno spettacolo travolgente: tra tisane alla malva e maglioni con le renne, rapporti a due prima e durante il lockdown, cibo bio e centrifugati imbevibili e confessioni di un postino alle prime armi Stefano Santomauro dà il meglio di sé con un monologo esilarante, cinico e sincero.

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