La penna bic è stata il primo amore, sin dai tempi del liceo artistico. Impossibile non solo da dimenticare ma anche da sostituire. Lo strumento che porta sempre con sé. Roberto Taddei disegna. E i suoi quadri sembrano fotografie. Scatti straordinari che invece sono tutt’altro. Un ‘equivoco’ – realtà e illusione, in un gioco bello e suggestivo – nel quale sta tutta la forza delle sue opere. Ritratti, paesaggi, still life. Un mondo in bianco e nero che ora è in mostra a Parma, nelle sale della Chaos Art Gallery (fino al 21 aprile). Il titolo è ‘Confini’. Quelli reali dentro cui il covid ci ha trattenuto per mesi, quelli geografici a ricordarci la guerra in atto, quelli mentali in movimento dentro ognuno di noi. Taddei li esplora in modo generoso e impetuoso. “Disegno anche 10-12 ore al giorno. La mia vita è questa e non potrei fare altro. Anche perché ci ho provato. Per 4 anni…”. Ma poi l’arte ha ripreso il suo posto.
Quattro anni. Nel mezzo una laurea in architettura all’Università di Firenze. “Avevo smesso di disegnare cercando di aprirmi una strada che credevo potesse fare per me. Ma ad un certo punto ho capito che era stata solo una pausa. E infatti, da quando ho ripreso non ho più smesso”. Cecinese, nato in Centro America, Roberto Taddei ha conosciuto la penna bic a scuola: “Al liceo, all’inizio, ti insegnano a non usare la gomma. La gomma sciupa il foglio, ti dicono. E in prima battuta si disegna proprio con la penna bic proprio perché con la bic non puoi sbagliare. Ecco, io mi sono innamorato. Subito. Questo non vuol dire che non abbia provato le matite colorate, la tempera, gli acrilici. Ma niente, per me, è come la penna bic”. Ne sono prova le opere in mostra in questi giorni a Parma: “Ho portato una selezione di soggetti. Ci sono i ritratti di due jazzisti, l’abbraccio di un dottore con un paziente a cui è appena morta la moglie, un’immagine reale, viva. A ricordare il periodo che abbiamo tutti vissuto. Poi ci sono paesaggi e ritratti di donne che trasmettono il senso dell’attesa, della mancanza di certezze. E il fisherman, il pescatore. Le mani sporche, il lavoro mattutino…”.
“Lavoro nella mia casa-atelier, sul tavolo vetrato, mi fa compagnia la musica. In questo periodo ascolto i grandi vecchi del blues . E’ il mio mondo, dove mi sento libero e sereno”. Dove, dopo Parma, tornerà a rifugiarsi elaborando il nuovo progetto. Un salto in avanti, una tappa importante nel suo cammino: “Ho in cantiere alcuni appuntamenti in estate – tra i quali un evento a I Greppi – ma dopo Parma ho deciso di prendermi un anno per pensare e creare. Per tirare fuori, oltre alla bravura, qualcosa di nuovo”.
Confini
Mostra di Roberto Taddei
Chaos Art Gallery, vicolo al Leon d’Oro 8 – Parma
Orari di apertura: 10-12,30; 16-19. Domenica 16-19. Lunedì chiuso
Ingresso libero
Per info e appuntamenti: info.chaosartgallery@gmail.com