Lo spazio giusto per la creatività non ha finestre e ha i soffitti alti quattro metri. E’ in via Ticino 8 a Cecina. Si chiama Spazio Serasini, da venerdì 27 a domenica 29 maggio (dalle 18 alle 20) sarà aperto al pubblico e a tutti gli appassionati d’arte. Un luogo dell’anima per Luca Serasini, artista che da Marina di Pisa si è trasferito (per amore) a Cecina. L’inaugurazione sarà l’occasione per ammirare l’esposizione “Nuovi paesaggi cosmici” ma anche il catalogo “Decade” dedicato agli ultimi 10 anni di attività.
“Non sarà solamente il mio studio, la mia “camera di trasformazione” (che per me è già moltissimo) – dice Luca Serasini – ma sarà anche un luogo in cui avverranno le cose: potrò trasformarlo, potrò allestirlo e saranno le cose a far nascere lo spazio”.
“Per me l’arte come l’aria”. Una costante nella vita di Luca Serasini che, quando non crea nel proprio studio o realizza i suoi progetti in giro per l’Italia e l’Europa, lavora all’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr di Pisa. Studi di elettronica, adesso fa parte del Gruppo Multimedia che supporta le attività di ricerca e didattica dei ricercatori dell’Istituto “ed è qui che ho imparato ad usare le videocamere, i software di elaborazione immagini e montaggio video, come il cablaggio di reti e delle attrezzature audio-video”. Prima, però, c’è stata la pittura: autodidatta dal 1996, dal 2003 ha iniziato ad usare diverse altre tecniche, dalla fotografia ai video e alle videoinstallazioni fino a giungere, nel 2013 alla land art, con la creazione di light box e dispositivi interattivi.
“Uno dei due progetti che porto avanti dal 2013, nato dalle prime esperienze di land art è il Progetto Costellazioni, che parte dalla domanda se abbiamo ancora, oggigiorno, realmente bisogno delle stelle. Tutto parte dalla ricerca delle origini dell’universo, dal punto di vista concettuale e sentimentale. E’ una ricerca dell’altro, che va oltre la spiritualità. Un altro progetto che sento molto è legato alla condizione dell’uomo nell’epoca moderna: si intitola “Sull’inquietudine dell’uomo moderno’ . E’ un progetto che vuole riflettere sulla vita attuale dell’uomo, sul suo rapporto con la politica e la società. E’ un uomo, vestito elegantemente, che indossa la maschera di un toro come un Moderno Minotauro. Ne parlo in una forma vicina alla pop-art, usando collages, specchi deformanti, modelli maschili presi dalle riviste, installazioni e libri d’artista. Sarà presente anche nel catalogo Decade che, di fatto, è un viaggio in dieci tappe, appunto, tra i temi a me cari. In italiano e inglese”.
Curiosità è la mia parola chiave…
Lo studio di via Ticino (dopo i tre giorni di festa di inaugurazione, visitabile fino al 15 giugno su appuntamento) accoglierà, piano piano, le sue esposizioni e installazioni. E sarà un luogo costruito da un curioso per i curiosi. “Curiosità è la parola chiave che sempre mi ha ‘mosso’ nel riportare in modalità visiva le scoperte, le intuizioni, i viaggi, le sensazioni dell’anima, le immagini. E’ la spinta a muovermi, anche fisicamente, e a cercare. E scoprire poi che dal 1996, quasi sempre ad un certo mezzo espressivo, ad una tecnica si associa poi un tema specifico, una sensazione che deve essere sperimentata, assorbita insieme alla nuova tecnica. Dalla pittura alla Land Art ne ho sperimentate molte, e anche se la variazione di temi e di mezzi può essere presa per arroganza, se questa varietà può non darmi molta riconoscibilità tra un lavoro e un altro, questo sono io, comunque”.