La foto è diventata un must. Magari al tramonto, con un cappello di paglia indossato per l’occasione e un vestito svolazzante. Sullo sfondo il viola acceso dei campi di lavanda. Siamo a Santa Luce, nel mese di giugno, dove tutto si colora di viola e profuma di lavanda. Dove tutti, anche chi è meno “social”, si è fermato per lo scorcio più instagrammabile dell’anno.
I giorni della lavanda, dal 12 giugno al 24 luglio. Tutti i giorni campi “aperti”, visite guidate all’azienda e ai laboratori dove viene lavorata la lavanda e prodotto l’olio essenziale. Ma anche pic nic e romantiche cene al tramonto tra i filari di lavanda. La lavanda-mania qui a Santa Luce è scoppiata da pochi anni, il primo Festival è del 2019. Ed è frutto della volontà e della progettazione di un’azienda, Flora, e della sua titolare Sonia De Angelis.
Volevo creare qualcosa di bello nel luogo in cui sono nata e cresciuta, che potesse rendere merito a questo territorio
L’azienda Flora ha una storia con radici lontane: fondata dal marito di Sonia, Mario Rosario Rizzi, e specializzata nella produzione di oli essenziali puri, con materie prime provenienti da coltivazioni biologiche e biodinamiche. 800 ettari di coltivazioni in tutta Italia, dal Piemonte alla Sicilia. Dalla Calabria arriva il bergamotto, dalla Basilicata le rose officinali. E così via. Ma Sonia è qui che vive con la sua famiglia, tra Castellina e Santa Luce e Orciano, è qui che è nata e cresciuta. Quindi la decisione di investire su questo territorio. “Nel 2016 abbiamo fatto un test e piantato 11 tipi di piante per capire quale potesse essere più adatta”. Sei tipi di piante danno i risultati aspettati e tra questi c’è la lavanda.
I francesi sono invasi dalla lavanda, neanche ci fanno più caso. Ma già prima dell’avvento di instagram portavamo 30mila persone a visitare i nostri campi in provenza
Ma perché proprio la lavanda? “Perché l’olio essenziale di lavanda è uno dei pochi che può essere utilizzato puro sulla pelle. E rappresenta una panacea per tutto, ha mille utilizzi, dai massaggi, all’aromaterapia per facilitare il sonno, alle capsule e gli sciroppi combinato con altri oli”. Ma il progetto di rendere i fioritura dei campi di lavanda un’attrazione c’è stato fin dall’inizio. “Prima avevamo dei campi in Francia, in Provenza soprattutto, prima di investire qui in Toscana. E mentre i francesi, che sono invasi dalla lavanda, quasi neanche ci fanno più caso, già allora organizzavamo tour dall’Italia, portavamo i nostri clienti in visita ai campi fioriti”. Funzionava già, e non c’erano ancora i social!
La prima fioritura a Pian di Laura, dove si sviluppano le coltivazioni di lavanda, è del 2019. L’anno in cui l’azienda Flora festeggiava i 30 anni. Quale miglior occasione per lanciare un festival della lavanda sulla scia dell’esperienza francese? E la risposta è arrivata subito, con presenze, indotto, visibilità.
Le persone vengono per le foto, per mangiare in mezzo ai filari, per conoscere l’azienda e acquistare prodotti o fare corsi di aromaterapia. E nonostante una pandemia nel mezzo, la festa della lavanda è cresciuta andando a coinvolgere anche i territori vicini, le associazioni, i ristoranti e le strutture ricettive che in questo periodo sono sold out. Un anno fa 20mila presenze, quest’anno le registrazioni di chi ha chiamato hanno già raggiunto quota 22mila. E provengono da tutta Italia, mentre parlo con Sonia arriva la prenotazione dalla Sardegna di un gruppo di 70 persone. Che colgono l’occasione per visitare anche i dintorni. “Ci chiedono dove mangiare, cosa vedere, cosa comprare. E’ una grande occasione per questo territorio per fare rete”.
Gli ettari coltivati a lavanda adesso sono diventati 15. E a partire da domenica saranno letteralmente invasi. Il consiglio è di non limitarsi alla foto per instagram (a proposito, ho scoperto che ci sono anche dei consigli su come vestirsi per le “sessioni” nei campi di lavanda!), ma di approfittare di una delle tantissime iniziative organizzate per l’occasione: camminate e trekking in ebike, laboratori, yoga nella lavanda, lezioni di cucina aromaterapica , meditazione massaggi sonori… Io punto all’apericena al tramonto tra i filari e poi magari ve la raccontiamo!