Artigianalità, sostenibilità, stile e un’eleganza fatta di minimalismo. Quando Patrizia Priamo ha “pensato” Wesp non c’era ancora la “moda della sostenibilità”, c’era la moda e basta, e i capi di abbigliamento che duravano una stagione.
Ora Manifattura Wesp, con boutique (e show room) a Portovecchio a Castiglioncello è diventata una filosofia del vestire, la convinzione che nell’armadio dovrebbero esserci poche cose che durano nel tempo e che un tempo non ce l’hanno, perchè sono degli evergreen, come il giubbino in jeans, il blazer o la longuette di pelle. Wesp è un po’ sartoria, un po’ fucina di idee, molto atelier.
Era il 2014. Patrizia lavorava come manager nel campo della progettazione formativa. Un lavoro in ufficio e la necessità di indossare capi che la facessero sentire a suo agio, ma bella e sicura di sè. “C’era un’artigiana, un’antica maglieria a Pisa dove vivevo, e mi rivolgevo a lei per creare i capi che poi indossavo: maglie dai filati meravigliosi che da sole ti fanno l’outfit, che ti abbracciano e che cadono esattamente come devono, qualunque sia la tua fisicità“. Ed è proprio dalla conoscenza di questa storica magliaia, dalla frequentazione di una bottega di filati pregiati e da un sogno, che è partita quando ha pensato di ideare Wesp.
Nell’armadio devono esserci pochi capi chiave, da indossare in qualsiasi occasione, che vadano oltre le mode e che ti facciano sentire bella, qualsiasi fisico tu abbia
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“Sono partita dalla linea bimbo, poi donna e uomo. E dalla ricerca di artigiani. Che oggi sono tanti, storici, quasi tutti toscani, con alle spalle esperienze di collaborazione con grandi marchi”. Oggi Wesp conta su una squadra affiatatissima, 5 persone e un gruppo di maestri artigiani dislocati sul territorio che producono le collezioni.
Come nasce una collezione?
“Da un guizzo creativo. L’ultima l’ho pensata a gennaio, quando ho avuto un terribile attacco di cervicale. Ero in casa e non stavo bene, ma mi si è acceso qualcosa”. Linee pulite, minimal, capi da indossare in qualsiasi momento della giornata e che ti facciano sentire bella. Capi che metti nell’armadio e non ne escono mai, perchè sono di qualità e perchè vanno oltre le mode, “timeless” si direbbe.
Lo stile Wesp in tre capi chiave?
Il cashmere, che è un abbraccio sulla pelle e che cade sempre morbido su ogni fisicità. Il total denim (quello che indossa Patrizia nel giorno dell’intervista) e l’abbigliamento in pelle. Il must have, quello che ti risolve qualsiasi outfit, la giacca blazer. Negli anni e nelle stagioni possono cambiare i dettagli, le rifiniture dei capi. Anche su questo aspetto Wesp può intervenire. Se un capo deve essere senza tempo, è anche vero che deve potersi adattare al passare degli anni, ed essere personalizzabile. E allora capita che clienti si rivolgano a Patrizia con un capo un po’ datato, un giubbino in jeans magari, e chiedano di rinnovarlo e reinterpretarlo. Chi aggiunge frange, chi mattonelle all’uncinetto granny square.
“Non vieni da Wesp soltanto per comprare qualcosa che ti serve, ma per fare un’esperienza di acquisto”. E se il capo deve essere per sempre, devi anche sapere come curarlo. “Noi ti indichiamo come riporlo nell’armadio, come curarlo, come gestirlo. E’ come se ogni indumento fosse qualcosa di vivo e come tale va curato. E noi siamo sempre a disposizione per aiutarvi a recuperarlo, rigenerarlo. Rispetto dell’ambiente e sostenibilità si declinano nella scelta dei materiali (fornitori certificati, no pesticidi, no spreco della risorsa acqua, produzioni intelligenti nella gestione degli scarti) ma anche nel ‘non buttare via niente’“.
non buttare via niente significa anche rinnovare e reinterpretare gli indumenti ‘must’
E Wesp in questi anni è cresciuto e si è fatto conoscere fuori dai confini. In procinto di aprire altri due show room, a Marina di Scarlino e a Milano, si trova su alcune delle principali piattaforme ecommerce di artigianato di lusso, oltre ad avere lo shop on line sul proprio sito. “Nonostante le difficoltà legate ai due anni di pandemia abbiamo continuato a curare il rapporto con i nostri clienti, che per noi è fondamentale, e abbiamo lavorato per aprire nuove strade e opportunità”.
Il segreto è non restare mai fermi, andare avanti, nella visione delle nuove collezioni e nel pensare il futuro. “Ma anche un team affiatatissimo. E l’anima, il dietro ogni cosa, nell’ascolto del cliente, nella scelta dei collaboratori e dei materiali, nel pensare una collezione”.
E se di futuro si parla, come sarà la prossima collezione?
“Ci sarà molto ‘uomo’ e la voglia di rompere qualche schema, uscire dal tracciato”. L’uomo perchè è ancor più in linea con la concezione Wesp. “Gli uomini si affezionano ai capi, hanno degli indumenti basic e non li lasciano più. Amano andare sul sicuro e investire su capi belli e di qualità”.
E noi non vediamo l’ora di scoprirla!