Un work in progress che già racconta moltissimo. Per tutta la giornata di domenica 19 novembre – ultimo atto della Sagra del Cinghiale di Riparbella – sarà possibile assistere alla creazione del murale che, una volta terminato, andrà a celebrare la storia della manifestazione e tutte le persone che hanno dato vita e continuità alla tradizione.
Un’opera firmata Vincenzo Marano Esposito (già autore degli altri bellissimi murale che colorano Riparbella) che inizierà a svelare i primi volti e i primi dettagli. Ci saranno le tre mitiche cuoche – Anna, Ubaldina e Ottorina -, le figure simbolo (della Pro Loco e non solo) e molti altri ‘personaggi’ che nelle prossime settimane prenderanno forma.
Il murale diventerà la “quinta” del palco al centro dell’area della sagra. Il titolo? È ancora in fase di studio. E chissà che non arrivi proprio da chi, domenica, avrà la fortuna di ammirare il murale in fase di costruzione. Suggerimenti e idee sono ben accette!
L’artista
“Sono un artista innamorato dell’Arte e del trascendentale, per cui sono sempre stato conosciuto come pittore di paesaggi atmosferici di grandi dimensioni, attività che svolgo regolarmente e professionalmente. Abito a Livorno, ma mi considero ormai cittadino di ogni luogo. La mia specializzazione e la mia passione per la pittura murale ha fatto in modo non solo di spaziare verso altri e diversi linguaggi stilistici, ma che incontrassi anche Riparbella. Solo un caso ci ha fatto conoscere, ed è nata una tale fratellanza anche artistica, così che mi piace essere considerato o chiamato l’Artista di Riparbella, tanto forte è diventato il mio senso di appartenenza a questo Borgo e alla sua gente, cui sono affezionato oltremodo. Per cui, dopo un primo murale su facciata, dal titolo GIOIA Riparbella, la cooperazione con l’Amministrazione Comunale di Riparbella e con la cittadinanza del paese ci ha visto insieme realizzare negli ultimi anni diversi interventi, con il coinvolgimento degli studenti delle Scuole Primarie (per l’opera su strada Universo Riparbella) e Medie della Scuola in Natura di Riparbella (intervento di decoro artistico delle panchine) in collaborazione quindi con l’Istituto Scolastico I.O. Griselli Montescudaio-Riparbella.
La storia
A raccontarla è Pardino Pardini: “Era l’estate del 1972 quando il consiglio della Proloco, di cui facevo parte come segretario a fianco del presidente Franco Doriano Mancini, decise di fare una festa che potesse ripetersi ogni anno e diventare una tradizione. La scelta cadde sulla Sagra del Cinghiale, dopo un’ampia discussione venne deciso che si sarebbe svolta ogni terzo fine settimana di novembre, nel pieno – appunto – della caccia al cinghiale”.
La Sagra è cresciuta nel tempo: “Dopo 10/15 anni, con la presidenza di Renzo Meini, venne stabilito di aggiungere anche il secondo fine settimana di novembre arrivando alla formula attuale”. Una sagra che è nata e vive grazie al contributo di tanti”.
“Voglio ricordare Franco Tosco, fondatore della Pro Loco di Riparbella con il segretario Franco Bianchi, e i Consiglieri che hanno reso possibile la nascita della sagra: Cesare Turchi, Pietro Di Fabio, Idilio Bartalesi. La cucina all’epoca era diretta da Silvana Mancini con la figlia. E poi Plinio Puri detto Pelone, Renzo Meini, Ivio Paperini. E molti altri a cui va il ringraziamento di tutta Riparbella”.