Perline, pietruzze colorate, conchiglie, lettere. A formare pezzi unici, tutti diversi l’uno dall’altro. Alice Turbini ha passato la vita a ballare. E quando è stata costretta a fermarsi, a casa a Riparbella, a causa della pandemia, per trascorrere quelle giornate infinite con sua figlia si è messa a infilare perline. Qualche foto postata su instagram e sono cominciate ad arrivare le richieste. Così è nata la Alice Turbini Collection: bracciali, collane, cavigliere e piccoli accessori.
“Il mio sport era il mio lavoro – racconta -. Ho sempre fatto danza sportiva. Per coincidenza mi è capitato di ballare con un ragazzo diversamente abile, affetto da spina bifida, e abbiamo iniziato a fare latino americano su sedia a rotelle”. Alla fine Alice ballando ha girato il mondo: è stata membro della nazionale paralimpica e insegnante. “Giravo, giravo, ma alla fine tornavo sempre qui, a Riparbella, che adoro”. E dove aiutava la famiglia che gestisce ristoranti.
Se trovo delle pietre non le prendo mai in blocco. Finite quelle, finito tutto, si cambia
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Poi arriva il lockdown. “Ho sempre avuto la passione per tutto ciò che luccica, come una gazza ladra. Adoravo arricchire abiti e scovare nuovi accessori per le nostre gare di ballo. In quei giorni dovevamo trovare come passare il tempo, con mia figlia, e abbiamo iniziato a infilare perline”. Usa solo filo metallico, da oreficeria. E’ autodidatta: qualche tutorial su YouTube, tanta creatività e passione.
Ed ecco la magia.
“Quando ho postato i primi braccialetti, hanno cominciato a chiedermeli. Una cosa tira l’altra e adesso ho uno shop on line“.
Alice crea su richiesta, anche, e in base a quello che trova. “Adesso per esempio sto facendo una collection con le parole toscane, quelle che ti sbloccano i ricordi. Come ‘Vieni nini”, me lo diceva sempre la mia nonna”. E poi ci sono i fili a tema mare, con le conchiglie. “Ci vuole tempo. Le prendo, le foro, le infilo. Ma sono tutti pezzi unici, una volta finite, si cambia. Non le faccio mai uguali”.
Poi ci sono anche le richieste più personali. “Una ragazza aveva una collana di perle donata dalla nonna, che era scomparsa. La collana si era frantumata ma lei per il suo matrimonio avrebbe voluto indossarla. L’ho ricomposta e ricreata e quel giorno, mi ha detto, è stato come se un po’ di sua nonna fosse lì con lei”.
Per adesso Alice vende le sue creazioni on line, dal proprio sito, e in qualche negozio. Un domani chissà, potrebbe nascere anche un negozietto di ‘cose belle’ a Riparbella, nel suo paese, dove è anche una delle creative della Pro Loco.
“Sono un’eterna romantica ma anche decisa e vado dritta alla meta! Creare è magia per me… e il fatto di rendere una piccola perlina, o un altro elemento, qualcosa di unico mi sembra quasi un miracolo”.