Ascoltare Antonio Caprarica che parla del “suo” Carlo III dopo averlo “sdraiato su un lettino dell’analista” è un vero piacere. L’ex corrispondente Rai a Londra, impeccabile royal watcher pieno di stile, è in libreria con il suo ventiquattresimo libro sui Windsor, “Carlo III. Il destino della Corona (Sperling & Kupfer). Un viaggio affascinante alla scoperta dei primi mesi, tra conferme e sorprese. “E’ il Carlo che ci si aspettava. Il re più colto (laureato a Cambridge) e preparato mai salito sul trono britannico. E si è già dimostrato capace di uscire dal cono d’ombra di una figura ormai mitica come quella di sua madre Elisabetta. Con buona pace dei soliti detrattori”. Merito, con tutta probabilità, anche dell’attesa. Tutti temi di cui la serata di #Raccontandoci, domenica 9 luglio al parco della Cinquantina (Cecina), darà un gustoso e regale assaggio.
Re Carlo III, figlio di Elisabetta e padre di William. Sarà ‘solo’ un sovrano di transizione?
“L’anagrafe lo impone. Ma nella storia abbiamo avuto molti papi di passaggio che hanno lasciato impronta decisa”.
Ma chi è Carlo?
“Ce ne sono due. Può apparire un passatista in linea con lo sprezzante giudizio che uno degli storici più autorevoli dell’aristocrazia britannica, David Cannadine dette qualche tempo fa: “È una specie di gentiluomo di campagna del diciottesimo secolo nato duecento anni troppo tardi”. Ma proprio il culto del passato che anima Carlo è alla radice delle sue migliori intuizioni. Ha saputo opporsi efficacemente all’assalto degli architetti brutalisti nei confronti dei centri storici, oggi è un combattere determinato per la tutela ambientale e la preservazione dell’agricoltura organica. Ha molte facce e questi primi mesi hanno rassicurato l’opinione pubblica britannica. Si è mosso bene e saggiamente”.
Ha già affermato la sua identità ‘oltre’ Elisabetta?
“Accostando sacro e profano, mi ricorda Piersilvio. Uscire dal cono d’ombra di un genitore molto ingombrante è parecchio complicato. Tutti e due sono stati bene attenti ad esaltare l’eredità ricevuta mettendo in chiaro le cose a modo loro. Per Carlo l’esempio è stata la cerimonia di incoronazione: multietnica, multireligiosa, all’insegna dell’inclusione. Una testimonianza di quella modernità sociale che caratterizza oggi la Gran Bretagna”.
Le ‘minacce’ dei Sussex quanto pesano e peseranno sul suo regno?
“Harry e Meghan cos’altro possono fare? Diciamo che siamo alla frutta. Sono destinati a fare da tappezzeria”.
Diverso il ruolo di Camilla, ormai regina. Figura ormai ‘stabilizzante’.
“Camilla è frutto di una trasformazione che sembra presa di peso da una favola. Camilla ha conquistato senza più ombra di dubbio una nuova e diversa immagine accettata dagli inglesi e oggi i sondaggi confermano che il 54% della popolazione ha un giudizio positivo su di lei. La ‘digeribilità’ è stata gestita con una operazione complicata e complessa di comunicazione di cui va reso onore agli spin doctor di Carlo. Ma poi c’è stato uno spartiacque: il matrimonio nel 2005, da quel momento è entrata in campo la vera Camilla. Genuina, autentica. Camilla è stata accettata perché non ha fatto nulla per apparire diversa da quella che è, non ha mai preteso di essere un’icona di stile: è una classica donna inglese di campagna appassionata di cavalli, caccia e giardinaggio. Ora, a quasi 76 anni con tutte le sue rughe, è una donna che dice ‘sto bene così’ dopo una vita tutt’altro che facile”.
Gli ospiti saranno come da tradizione introdotti e intervistati dalla scrittrice e giornalista Elena Torre e incalzati dal critico cinematografico Fabio Canessa.
A sostenere l’iniziativa oltre al Comune di Cecina sono intervenuti numerosi sponsor, a partire dallo Ford Blu Bay, Mollica, Ghilli Severini, Immobiliare Rubino e molti altri. Inoltre, molti altri sponsor tecnici hanno aiutato l’iniziativa come Tremila Home & Garden, Villaggio La Cecinella e altri. Seguiranno invece tutto il festival, dal punto di vista tecnico, la regia di Toscana Live, ormai Official Media Partner dell’iniziativa da molti anni, Badali.news e l’allestimento audio/luci di RIS Audio.