La parola chiave è filiera corta. Sì, anche per la birra. Partendo dalle materie prime, come l’acqua, il luppolo, l’orzo. Il Birrificio Valdarno Superiore nasce con questa filosofia e il risultato sono birre artigianali che raccontano il territorio in cui vengono prodotte. Avrete l’occasione di conoscerle ad assaggiarle il 18 e 19 marzo al porto turistico di Rosignano Solvay in occasione del Marina Cala de’ Medici Beer Fest!
Antonio Massa si occupa di birra dalla fine degli anni Novanta. Quando si è trattato di aprire il Birrificio Valdarno Superiore, nel 2012, aveva le idee chiarissime su quali dovessero essere le caratteristiche principali di questa avventura birraia. A partire dal luogo. Il birrificio si trova tra Firenze e Arezzo, in località Malafrasca, in una ex fabbrica, scelta perchè si trova proprio sopra una sorgente di acqua. “Il nostro è tra i pochissimi birrifici Italiani con un pozzo privato che attinge direttamente nelle falde di acqua purissima generate da nobili sorgenti locali. Abbiamo cercato il luogo giusto per circa tre anni. Qui sorge un’acqua particolarmente dura, ricca di minerali che aiutano i lieviti nella loro fermentazione, elemento fondamentale per poter produrre una birra artigianale di qualità. Questa zona tra l’altro è circondata da campi, vigneti e ulivi coltivati in regime biologico e questo garantisce la sicurezza delle falde acquifere”.
Negli anni il BVS ha sviluppato la filiera del luppolo, dell’orzo e del frumento, coinvolgendo gli agricoltori della zona. “Il luppolo è prodotto nella nostra azienda agricola. Buona parte di quello che utilizziamo arriva da qui, in un raggio di 50 chilometri. Non riusciamo a farlo ovviamente per tutte le ricette, non ancora, ma in quel caso diciamo sempre da dove arrivano: il concetto è avere la certezza della provenienza e dei una produzione che sia in linea con la nostra etica“.
BIRRIFICIO GREEN
Altra parola chiave: sostenibilità. Il birrificio è green perché utilizza energie rinnovabili, “sia quelle che produciamo direttamente noi, sia quelle dei fornitori che arrivano esclusivamente da fonti rinnovabili”.
birre serriola in uscita a maggio. ma sarà presentata in anteprima al marina cala de’ medici beer fest
Da anni di studio, ricerca e lavoro sono nate una decina di birre con etichetta BVS e da quest’anno anche la nuova linea, Serriola, dedicata al mondo dei motori. “E una preview la porteremo anche a Rosignano al Marina Cala de’ Medici Beer Fest”. Le birre BVS sono le classiche, tutte con materie prime legate al territorio. C’è la Pratomagno, rossa prodotta con una sola tipologia di luppolo e aromatizzata con le erbe del Pratomagno, melissa e timo spontanei. La Cetica, Strong Ale realizzata con malti pregiati, farro Bio e Patata Rossa di Cetica. La Malafrasca, bionda con leggeri profumi di lavanda del Valdarno.
La linea Serriola invece conta su 4 etichette e uscirà a maggio: monocilindrica, bicilindrica, tre cilindri e quattro cilindri. “L’idea è quella di promuovere il turismo birraio, alla possibilità di visitare la rete di aziende agricole che contribuisce alla produzione delle birre”.
Quale birra consiglieresti a chi non conosce il Birrificio Valdarno Superiore? Da dove dovranno cominciare gli appassionati che verranno a trovarvi al Marina Cala de’ Medici Beer Fest?
“Cerco sempre di capire i gusti del cliente. Ma direi la nostra Pale Ale Toscana, la prima birra al 100% toscana. Il luppolo e l’orzo sono coltivati e trasformati qui. O la Pratomagno, rossa da 6,5°, studiata per essere abbinata con i piatti della tradizione”.