Un tubolare di lana o cotone, a seconda della stagione, con i colori sociali variamente miscelati, e all’estremità inferiore, una striscia di stoffa a mo’ di ghetta attraverso la quale passava il piede. È il calzettone senza piede, uno dei misteri del calcio che fu. Era un’esigenza dei calciatori per una migliore calzatura delle scarpette? Per avere la caviglia libera da ingombri? Per eventuali fasciature a protezione del piede? Per non avere problemi di taglia? O forse, visto con gli occhi del cassiere, per un più venale motivo di soldi? Visto che tallone e punta sono le parti che si consumano di più e più in fretta rispetto al resto….
Il pezzo mancante del calzettone è una de “Le cose perdute del calcio” che Nicola Calzaretta racconterà sabato 2 settembre, dalle 19, sul palco di “Un porto di libri”, a Marina Cala de’ Medici.
Al suo fianco ci saranno due ospiti doc: il comico Ubaldo Pantani, con le sue esilaranti incursioni da vero appassionato di calcio (magari con la voce di Lapo, Inzaghi o Allegri), e Mister Renzo Ulivieri (ingresso libero, stand aperti e shopping tra i libri dalle 11 alle 23 del 2 e 3 settembre).
E l’invito è già scattato: non solo a partecipare alla presentazione, ma anche a portare con sé qualche reperto vintage. Magari proprio quel calzettone senza piede, di cui ancora si ignora il perché. Perché ogni “cosa perduta” può diventare il pretesto per raccontare, un personaggio, una storia, un aneddoto che, in qualche modo, ha fatto parte della vita di tutti gli amanti del calcio.
Del libro di Nicola Calzaretta, giornalista del Guerin Sportivo, noi di Badalì via avevamo già parlato (leggi l’intervista QUI), la conversazione in riva al mare sarà un’occasione per un ulteriore viaggio. Dalle maglie senza sponsor alle maniche lunghe dei portieri, dal mercato di riparazione alla panchina a bordo campo fino alle radioline e al mitico pallone bianco e nero.
Cassetti che si aprono, foto che riemergono, ricordi che riaffiorano e che scatenano un’intrigante reazione a catena di emozioni. Senza cadere in una operazione nostalgia lagnante, però: “Piuttosto – come dice Nicola Calzaretta – una sensazione di sorridente malinconia, lieve e sospirosa; un filtro per vedere meglio il presente. Uno specchietto retrovisore, ma con lo sguardo comunque alla strada che c’è davanti”. Con leggerezza e ironia.
La presentazione si svolge in collaborazione con l’Agenzia per lo Sport di Rosignano.