“Ufficio addio, voglio vivere in spiaggia e insegnare kitesurf”
Michele arriva da Cento in camper. Lavorava in un’azienda farmaceutica, progettava macchine automatiche. Ma la vita d’ufficio, davanti a un computer, non faceva per lui. Ha trascorso il periodo della pandemia a inseguire manifestazioni di kitesurf, si è licenziato e ora ha fatto il corso per diventare istruttore di kitesurf, quest’estate in Toscana e poi in Spagna. Giacomo invece arriva da Brindisi, è impiegato nell’azienda di famiglia, ma anche lui coltiva il sogno di vivere in spiaggia, insegnando kite. E anche lui ha trascorso dieci giorni qui, nella Costa degli Etruschi, per il corso Iko della Asd Kitewell.
C’è anche Thomas, da Senigallia, personal trainer. Ha una palestra ma d’estate vorrebbe dedicarsi a tenere corsi di kite. Andrea, ingegnere di Varese, che vuole cambiare vita. E Matteo, il più giovane. Lui kitesurf lo fa da quando ha 11 anni. Si è appena diplomato falegname, perchè oltre a insegnare kite, vuole anche realizzare tavole. “Ho sempre saputo che volevo fare questo nella vita. Quindi il corso per diventare istruttore dovevo farlo e quando tornerò a casa sarò pronto per lavorare”.
dieci giorni di corso intenso, tra teoria e pratica, con allievi “veri” a fare da cavie e l’esame finale
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Sono arrivati da tutta Italia, a Rosignano. Dieci giorni di corso intenso per il brevetto di istruttori internazionali: il ritrovo al mattino alle 9, la teoria in aula e alle 13 in spiaggia, tempo permettendo, fino alle 19. E dopo cena si torna sui libri, per “i compiti”, anche fino a tardi. Devono imparare ad insegnare: come si monta un kite, come si individua una zona sicura, come si alza la vela. Dalla spiaggia prima e poi in acqua, senza vela, con vela senza tavola.
Le lezioni in spiaggia vengono fatte al Lillatro, l’aula per la teoria è alla Seta Surf House di Rosignano. Una casa, con grande giardino privato, uno spazio che può essere utilizzato come in questo caso da aula didattica. Uno spazio in stile australiano ma con l’ospitalità toscana dove possono soggiornare “giovani fuori”, “giovani dentro” e famiglie, che vogliono praticare il loro sport preferito o provarne di nuovi e magari anche visitare i dintorni.
La pratica durante il corso è con degli allievi “veri”. C’eravamo anche noi a fare da cavia per l’esame finale. Totalmente “novizi” e all’oscuro di come si gestisca una vela da kitesurf, ci siamo prestati per il loro test, sotto lo sguardo, e i rimproveri al bisogno, di Mario Certa, esaminatore per Iko International Kiteboarding Organization, anni di esperienza di formatore sulle spalle. Ha preparato anche noi allievi, spiegandoci come avrebbe “esaminato” i ragazzi che si preparavano a diventare istruttori e come avremmo dovuto comportarci.
Due lezioni in spiaggia, vento poco ma la possibilità di capire davvero come ci si approccia al kitesurf. Imparare a fare le cose in sicurezza prima di tutto, perchè si ha a che fare con una vela che viene agganciata al trapezio che si ha in vita. Capire dove e come montare e partire. Passaggi precisi, da fare in un preciso ordine, da ripetere e ripetere. Ma già alla seconda lezione li sapevamo fare. I tentativi di far volare la vela e gli esercizi in acqua per capire come gestire la vela, come recuperare la tavola, come chiedere assistenza a chi è in spiaggia per “far abbassare la vela”.
Alla fine il poco vento non ci ha consentito di completare le lezioni andando in acqua con vela e tavola, ma già la sensazione di fare volare quel mega aquilone dalla spiaggia è sufficiente per far venire voglia di continuare e andare avanti con il corso. Neanche il freddo (e l’acqua lo era, nonostante la muta invernale) ha frenato l’entusiasmo. Alla fine di questi dieci giorni la Kitewell Asd ha sfornato dieci istruttori internazionali di kitesurf e qualche futuro appassionato in più. Pronti per i corsi tenuti alle spiagge bianche e a Marina di Bibbona per tutti coloro che vorranno provare l’ebbrezza di volare sulle onde con una tavola e una vela. E non solo d’estate, garantito.