Bolgheri non è solo vino. E’ anche storia, da scoprire nel piccolo e suggestivo borgo. E’ artigianato. E cucina ovviamente, ma anche borse, e lavanda e liquori. Ci ha pensato Confcommercio attraverso il progetto Vetrina Toscana a proporre un nuovo modo di visitare Bolgheri, che vada oltre i luoghi comuni e i grandi classici (ma ci sono anche quelli), che sia meno ‘bevi e fuggi’.
Non serve certo una mappa per orientarsi a Bolgheri ma, telefono alla mano, una volta scannerizzato il qr code del walking tour, l’invito è a lasciarsi guidare in un’escursione a tappe: mezz’ora di passeggiata ma guai a non rallentare e fermarsi ad ascoltare la storia che c’è dietro uno stemma o l’insegna di una bottega. Così alla fine il walking tour allunga fino a un paio d’ore. Dal viale dei cipressi all’ingresso del borgo, il Castello della Gherardesca: il nostro punto di partenza è stato ovviamente l’arco e la prima tappa la piccola chiesetta. E poi a scoprire qualche prodotto tipico e curiosità.
Lo sapevate ad esempio che la lavanda a Bolgheri è doc come il vino?
I campi dell’azienda Bolgherello sono all’inizio del lungo viale dei Cipressi, San Guido, impossibile non vederli quando sono in fioritura. La lavanda diventa crema per il corpo, profumo artigianale, prodotti per avere una cosa profumata e anche molto altro: fermatevi nelle due botteghe dell’azienda e fatevi raccontare i tanti utilizzi.
L’artigianato a Bolgheri è anche Gelisio, showroom del laboratorio artigianale che si trova a Rosignano, borse e accessori di pelle in pelle conciata al naturale. E c’è anche la possibilità di partecipare a un open lab per realizzare un portafoglio, l’occasione per scoprire quanto è prezioso qualcosa di fatto con le proprie mani (ve ne abbiamo parlato qui).
La storia qui la troviamo nei nomi delle piazze e delle vie, nelle targhe sulle mura delle case e anche tra i rami di un olivo centenario del 1720. E per restare sul tema, noi ci siamo fermate allo storico Caffè della Posta per assaggiare un caffè corretto all’Unicum, liquore a base di piante medicinali prodotto dalla famiglia proprietaria del locale (ma se preferite c’è anche il gelato artigianale).
Per pranzo e cena, si sa, c’è l’imbarazzo della scelta. Siamo entrate alla Taverna del Pittore (e non ci saremmo più alzate). Ma proseguendo il walking tour si può scegliere per un calice di vino al Fondino, o sedersi ai tavoli del Sottoporta o dell’Enoteca Tognoni.
Un itinerario turistico, per chi a Bolgheri si è fermato solo in mezzo al viale per la foto di rito, ma anche per chi tanto turista non è, ma che magari con una lenta passeggiata fuori stagione può scoprire qualosa di nuovo.