Il Canoa Club Livorno è un mondo, in continuo movimento. Fatto di allenamenti quotidiani, sogni (uno su tutti: il parco fluviale San Leonardo, per sostenere il quale sta per partire la campagna di crowdfunding) e impegno sociale. Fondato nel 1985 da un gruppo di appassionati di canoa fluviale, il club oggi è una realtà affermata sul territorio e stabilmente tra le prime società nel panorama nazionale.
Risultati sul campo di gara (negli ultimi 10 anni il Canoa Club Livorno ha rappresentato la Toscana alla coppa Coni per 5 edizioni, arrivando anche a vincerla nel settore canoa) e progetti. La sede è a Stagno, lungo lo Scolmatore. E per conoscere meglio tutti i corsi e le opportunità è alle porte l’open day: sabato 30 aprile alle 15.30.
appuntamento con l’open day sabato 30 aprile alle 15.30
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Sarà un evento aperto a tutta la famiglia, grandi e piccoli. Tutti potranno provare le imbarcazioni, kayak, canoe e anche dragon boats, sapere qualcosa di più sui corsi per ragazzi/e dagli 8 ai 14 anni, e sui corsi per adulti. Per i più grandi sono attivi i corsi agonismo: “Lo scorso anno – racconta il presidente Alessandro Pagni – il club ha vinto due medaglie ai mondiali. Il nostro Flavio Spurio è stato vice campione del mondo under 23, mentre Sara Del Gratta ha conquistato il bronzo nella categoria juniores. Inoltre il club sarà insignito della medaglia di bronzo al merito sportivo per l’attività svolta negli ultimi 20 anni”.
Ma non è tutto. Per le donne, in particolare per chi ha subito un intervento di rimozione del tumore al seno, il Canoa Club ha creato il gruppo “Bimbe in rosa”.
“Siamo quasi 30 donne. Donne che arrivano non solo dall’area livornese ma anche da Lucca e Pisa” spiega Ilenia Pellegrini, ex atleta, oggi allenatrice. Anche lei ha subito una mastectomia ed è il ‘motore’ del gruppo: “Facciamo allenamento il martedì e il venerdì nel tardo pomeriggio, utilizzando canoe polinesiane, kayak da mare, e il dragon boat”.
E poi c’è il sogno che si chiama Parco fluviale San Leonardo. L’area si trova nel Comune di Collesalvetti, a Stagno, lungo le rive dello Scolmatore dell’Arno, a monte ed a valle del ponte dell’Aurelia.
“Abbiamo ottenuto questi spazi in comodato d’uso dall’Università di Pisa e vogliamo creare un’area accessibile, attrezzata ed inclusiva – spiega ancora il presidente Pagni – la campagna di crowdfunding partirà ormai a breve. Tra i sostenitori abbiamo già Confcommercio Provincia di Livorno e altre realtà si stanno unendo. L’obiettivo è arrivare ad avere i fondi per comprare tutto quel che serve e sostenere le attività. La sfida? Un parco, un polmone verde a ridosso della raffineria. Possiamo e vogliamo rigenerare un’intera area, riqualificarla, ripensarne l’uso, riconvertire gli spazi per creare un’oasi verde da vivere insieme”.
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Cosa è il dragon boat
Le origini del Dragon Boat risalgono all’antica tradizione Cinese. Dal 1976 il dragone è riconosciuto come disciplina sportiva e si è ormai diffusa in tutto il mondo, prevedendo gare su imbarcazioni standard lunghe 12,40 metri e larghe al massimo 1,12 metri, con in prua ed in poppa rispettivamente una testa ed una a coda di drago. L’equipaggio di una barca standard (lunga 12 metri) è composto da 20 atleti, i cui colpi di pagaia vengono scanditi dal ritmo di un “tamburino”, mentre un timoniere a poppa la dirige con un remo lungo circa 3 metri.