È stato presentato sabato pomeriggio il nuovo angolo espositivo installato all’ingresso e nell’atrio del Castello Pasquini di Castiglioncello. Si tratta di una vera e propria vetrina storica che offrirà ai visitatori la possibilità di conoscere le origini non solo della frazione, ma di tutto il territorio del Comune di Rosignano Marittimo. Inoltre, al secondo piano, alcuni pannelli raccontano le vicende della scoperta della necropoli etrusca che si estendeva nel parco del Castello Pasquini, per giungere fino alla storia moderna con la nascita della frazione balneare. I reperti che saranno esposti a rotazione nella vetrina, sono conservati presso il Museo Archeologico Palazzo Bombardieri – Rosignano Marittimo e il Museo Nazionale di Castiglioncello.
Grande soddisfazione da parte di tutta l’Amministrazione Comunale, e in particolar modo del Sindaco Daniele Donati. “Il Castello Pasquini – ha detto – rappresenta la storia del nostro territorio e il presente della nostra cultura. Qui si concentrano le testimonianze più preziose del nostro passato e le aspirazioni per il futuro. Per questo stiamo lavorando anche a un ammodernamento sia della struttura che del parco che circonda il Castello. L’obiettivo è creare un parco culturale che possa ospitare sculture e installazioni artistiche di vario genere. La vetrina storica che presentiamo oggi è il primo tassello di un importante progetto di riscoperta del territorio e rappresenta l’unione tra il passato e il presente di Castiglioncello”.
“Questa vetrina – ha aggiunto Licia Montagnani, Vicesindaco e Assessore alla Cultura – è un simbolo importante in un momento come questo. Rappresenta la cultura che esce dai musei e va a incontrare la gente al di fuori. D’ora in poi chi verrà a visitare il Castello Pasquini avrà la possibilità di conoscere la nostra storia”. È intervenuta anche Edina Regoli, la direttrice del Museo Archeologico, “Conoscere la storia dei luoghi – ha detto – consente di vivere meglio e apprezzare di più le cose che ci circondano. Quelli esposti sono oggetti della vita quotidiana che sono stati disgiunti dal loro luogo d’orine per entrare nel museo, ma che abbiamo voluto riportare nel posto in cui venivano usati. E’ chiaro che non può essere tutto dislocato, altrimenti si perde il senso d’insieme, ed è a quello che servono i musei. Ma queste mostre sono importanti per capire la nostra storia e diffonderla a più persone possibili. Ringrazio l’Amministrazione Comunale, Armunia, i colleghi dei Servizi Culturali Rosignano Marittimo, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Pisa e Livorno e la Fondazione Livorno che ha finanziato il progetto”.
Grande è stato il lavoro di Armunia, che gestisce le attività del Castello Pasquini per conto del Comune. “Non si tratta solo di esportare reperti fuori da un museo – ha spiegato Ario Locci – ma di riscoprire la nostra identità e la nostra storia. Questa vetrina ci aiuterà a incrementare il binomio cultura/turismo come sviluppo del territorio e a rafforzare la nostra identità”.
“Questi reperti – ha detto Lorella Alderighi della Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio – inizialmente erano esposti a Castello Patrone, quello che oggi è il Castello Pasquini. E qui li abbiamo voluti riportare con questa esposizione di grande valore”.
Fondamentale, infine, è stato l’intervento della Fondazione Livorno Arte e Cultura. “Quando vennero messi in mostra questi reperti per la prima volta – ha concluso Olimpia Vaccari – venne chiesto un contributo ai cittadini per poter allestire l’esposizione. E fu il primo esperimento di crowdfunding al mondo perché partecipò tutta la comunità di Castiglioncello, dalle famiglie benestanti ai pescatori. Ecco, oggi la Fondazione persegue quello stesso obiettivo dal grande valore sociale, mettere la cultura al servizio della collettività”.