museo bambola suveretoUn piccolo museo capace di suscitare emozioni. Un luogo magico che ospita realizzazioni di grande maestria artigiana e artistica, immobili e perfette, portatrici di storie sospese nel tempo. È il Museo Artistico della Bambola – Collezione Maria Micaelli.

A raccontarlo è il volume uscito per le edizioni Edifir – Edizioni Firenze, grazie alla volontà e all’iniziativa del Comune di Suvereto con la partecipazione di Parchi Val di Cornia Spa. “Che Bambola!”, questo il titolo: molto più che un catalogo. Il libro è un viaggio tra materiali diversi – dalla porcellana al legno, dal biscuit alla celluloide, insieme a feltro di lana, stoffa e cartapesta – e stili diversi. Un racconto che, dalla fine dell’Ottocento agli ultimi decenni del Novecento, riportando alla memoria bambole iconiche e pezzi unici, è un percorso a tappe nella storia della nostra stessa società.

museo della bambola suveretoIl Museo Artistico della Bambola nasce dalla collezione privata di Maria Micaelli: bambole raccolte nell’arco di una vita, donate per l’istituzione di un museo. Nelle 127 pagine di “Che Bambola!”, oltre sessanta foto, realizzate dal fotografo Alberto Martelli, accompagnano i testi di Marta Coccoluto, archeologa e giornalista, che dal 2020 è responsabile del Museo per la Società Parchi Val di Cornia.

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“Le bambole sono state lo spunto per ricordare indimenticabili avvenimenti di costume e di cronaca a cui sono legate, dalle regate di Azzurra all’alluvione di Firenze del 1966, per raccontare dell’industria e della manifattura italiana della bambola, per narrare del lungo percorso per l’emancipazione femminile, per ricordare indimenticabili avvenimenti di costume e di cronaca, attraverso alcuni tra gli esemplari più belli e significativi della Collezione” spiega l’autrice.

museo della bambola suveretoIl volume è parte della più ampia misura del PNRR che l’amministrazione comunale ha voluto dedicare ai due Musei di Suvereto, Artistico della Bambola e della Rocca Aldobrandesca: “Nel 2022 il Comune di Suvereto ha vinto un importante bando per la rigenerazione culturale e sociale dei borghi storici, finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR M1C3, gestito dal Ministero della Cultura, grazie al quale pubblichiamo il catalogo, per raccontare le bambole che compongono questo piccolo museo, fornire una guida alla visita e consentire al visitatore di portare con sé un ricordo narrante delle nostre bambole” dichiara Jessica Pasquini, Sindaca di Suvereto.

“I Musei di Suvereto sono entrati nel Sistema Parchi nel 2020, grazie alla forte volontà dell’Amministrazione Comunale e hanno trovato fin da subito un ottimo riscontro di pubblico. Oggi il finanziamento ottenuto dal Comune sul Piano Nazionale Borghi è una museo bambola suveretooccasione importante per dare una accelerata agli obiettivi della valorizzazione e della promozione delle due realtà culturali” dichiara Mauro Tognoli, AD della Parchi Val di Cornia SpA.

Il volume è in vendita al Museo Artistico della Bambola e nei museum shop dei Parchi e Musei; da gennaio è disponibile nelle librerie e nello store di Edifir.

Chi era Maria Micaelli

museo bambola suveretoMaria Micaelli nacque a Pisa nel 1931. Era una donna colta e raffinata, definita da chi l’ha conosciuta «piccola e graziosa, con occhi scuri che sprigionavano energia su di un volto luminoso».
Dopo essere cresciuta a Siena, intraprese gli studi di estetica a Parigi, presso la Scuola di Bellezza delle sorelle Maria e Rosy Carita, due vere pioniere nel mondo della bellezza, della cura e dei trattamenti estetici. Fu proprio a Parigi, in un mercatino delle pulci, che Maria Micaelli acquistò le prime bambole che diedero vita alla sua collezione. Maria Micaelli proseguì gli studi, specializzandosi ulteriormente, fino a fondare l’Istituto di bellezza Anastasia, a Livorno, che ebbe un notevole successo tanto che creò perfino una propria linea di prodotti di bellezza. Alla metà degli anni Ottanta, la decisione di trasferirsi a Suvereto con il marito. È a questo punto che il rapporto con Suvereto diviene così stretto da farle decidere di legare per sempre il proprio nome a quello del borgo attraverso le sue bambole, collezionate per oltre trent’anni.

Il Museo Artistico della Bambola – Collezione Maria Micaelli

museo della bambola di suveretoAprì al pubblico il 14 febbraio 1998 e fu presentato come «un piccolo museo, particolare nel suo genere (…), il frutto di un’intuizione che (…) può finalmente diventare realtà». La storia del Museo cominciò ben sette anni prima: nel 1991 Maria Micaelli, imprenditrice della bellezza e instancabile collezionista, propose al Comune di Suvereto la donazione di cinquanta bambole. Le scelse tra le «bambole di antiquariato di indubbio valore, bambole artistiche da collezione e bambole anticate, quelle cioè di ottima fattura prodotte da artigiani di oggi» dalla propria collezione privata.
Il Consiglio Comunale, presieduto dall’allora Sindaco Walter Gasperini, deliberò la formale accettazione della donazione il 15 ottobre 1991; poco più di due anni dopo, il 24 gennaio 1994, il Prefetto della Provincia di Livorno Pellegrini autorizzò la donazione cui era allegato l’inventario completo delle “Bambole artistiche e d’epoca da collezione” per l’istituendo Museo civico Comunale, che non vide tuttavia successiva realizzazione. Ad essere istituito tre anni più tardi, il 4 febbraio del 1997, fu invece il Museo Artistico della Bambola – Collezione Maria Micaelli.

Al Museo furono destinati i locali di Via Magenta 14, dove è ancora oggi.

Info Museo Artistico della Bambola