vada photo festivalDoppio ruolo per Federico Arcangeli al Vada Photo Festival 2023, che si svolgerà dal 19 al 29 agosto. Arcangeli fa parte della squadra di lettrici e lettori a disposizione di chi vorrà far valutare e vedere il proprio lavoro insieme ai ‘colleghi’ Antonella Monzoni, Eleonora Carlesi e Valeria Tofanelli.

Le letture del Vada Photo Festival 2023 si svolgeranno il 19 agosto dalle 9.30 alle 12.30 nella sala conferenze del Centro culturale Le Creste a Rosignano Solvay (via della Costituzione) e le iscrizioni prenderanno il via lunedì 31 luglio.

Ma Federico Arcangeli (riminese, classe 1983, finalista del “London Street Photography”, “San Francisco Street Photography” e “Miami Street Photography Festival”) sarà protagonista anche di uno dei talk che animeranno la rassegna: il 19 agosto alle 21.30 al Giardino Torre del Faro si parlerà del suo libro “Splinters”, uscito per 89books nel 2022.

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vada photo festivalPartiamo dalle letture portfolio. Strumento utile? Per chi?
“In questi nove anni in cui la fotografia è diventata la mia vita di letture ne ho fatte tante, soprattutto all’inizio. Per esempio, con Antonella Monzoni con cui oggi mi trovo fianco a fianco al festival. E’ un ottimo strumento, un momento per portare via con sè consigli preziosi. Il lettore non è chiamato a giudicare il lavoro, dire se è bello o brutto, ma può fornire un indirizzo, ti guida, offre spunti interessanti. Io suggerisco di portare un lavoro ancora non finito, anche un lavoro acerbo”.

Qual è il suo approccio stando “dall’altra parte del tavolo”?
“Mi piace guardare, vedere le fotografie prima di qualsiasi spiegazione. Il contesto voglio scoprirlo dopo”.

vada photo festivalLei si è avvicinato alla fotografia all’età di 30 anni, grazie ad una vecchia Pentax a pellicola del padre. La sua è una street photography in cui domina il bianco e nero, al centro ci sono le persone. Come è arrivato a questo stile così riconoscibile?

“Come tutti ho iniziato senza sapere dove andare. Da grande appassionato e collezionista di libri fotografici ho capito di sentire mio il bianco e nero. Ma ho attraversato vari periodi; uno dei primi lavori, per esempio, è stato in spiaggia.  I miei sono momenti rubati. Nel mio ultimo lavoro, ancora inedito, le persone praticamente non ci sono anche se tutto ruota attorno a loro”.

Il libro “Splinters” cosa ‘racconta’?
“L’essere umano nella sua condizione di fragilità. È qualcosa di molto intimo, parla molto di me”.