La birra, prima da consumatore poi da produttore, cercando ingredienti di prima qualità, partendo dalla filiera corta. Nel mezzo tanta curiosità, studio, voglia di buttarsi in un’avventura che oggi ha già compiuto un bel pezzo si strada. Il Birrificio di Buti è una realtà artigianale consolidata e sempre pronta a nuovi progetti.
Non poteva mancare, quindi, tra i protagonisti della due-giorni di Spiriti al porto: gin, amari e distillati a Marina Cala de’ Medici. Perché, oltre alla produzione di birra (presente allo stand) in ‘catalogo’ ci sono anche l’acquavite e il liquore alla birra. Entrambi sicuramente da provare.
A causa delle previsioni meteo avverse per la giornata di sabato l’evento si terrà solo domenica con orario prolungato, dalle 12 alle 23.30.
“Ho iniziato con gli esperimenti guardando i nonni fare il vino nella loro cantina – racconta il mastro birraio Francesco Masini -. Nel 2013/2014 ho messo in funzione un piccolissimo impianto, all’epoca era grande poco più di una pentola… Per me è stata una vera scommessa”. Una scommessa che promette bene sin da subito. Alla produzione di birra viene poi dedicato metà del capannone di famiglia a Cascine di Buti. La prima birra prodotta è la “Palio”, una birra aromatizzata alle castagne in onore della manifestazione più importante del comune di Buti: il Palio delle contrade.
A seguire vengono messe sul mercato le altre tre birre della gamma: Malamut Bionda, una Blond Ale di ispirazione belga; Malamut Rossa una scotch ale doppio malto; Cerere una birra di frumento stile Weisse. Nel corso del 2016 viene sostituito il precedente impianto con uno più grande da 2,5 hl e nascono tre nuove birre: una America Pale ale, una Indian Pale ale e infine la Malamut Christmas nel Natale 2017.
Francesco adesso non è più solo. Al suo fianco ci sono la moglie Savina che si occupa dell’imbottigliamento, dell’etichettatura e della parte amministrativa e Marco, prezioso collaboratore. Dall’anno scorso vengono organizzati e promossi anche corsi di degustazione. E non solo: “Giovedì 20 aprile partirà invece il primo corso di birrificazione. Una giornata dalle 9 alle 17 insieme al mastro birraio. La faremo una volta al mese con una miniproduzione di 50 litri“.
“La birra artigianale – ne è convinto Francesco – ha proprietà nutritive importanti e addirittura nell’antichità veniva denominata “pane liquido”, contiene meno etanolo di qualsiasi altra sostanza alcolica e può essere considerata un vero e proprio alimento”.
A Rosignano i riflettori saranno accesi anche sul liquore alla birra, prodotto a Natale e successivo all’acquavite di birra, lanciata qualche anno fa. “Ma presto potrebbe arrivare anche un amaro…”