Neanche le basse temperature hanno spaventato i 50 partecipanti al primo Herbis Trekking organizzato da Green Riders Experience nei boschi di Riparbella. Una domenica di sole, uno chef esperto di erbe spontanee e la curiosità di scoprire quante sorprese si possono trovare nel bosco dietro casa.
Parliamo della Riserva alle spalle della località Il Giardino, che si trova appena usciti dalla variante a Cecina Nord. Un luogo incantato, praticamente intatto. Ritrovo ore 9 e tantissimi iscritti: il percorso si sviluppava su 10 chilometri, adatti a tutti, bambini compresi, 6 km per raggiungere il ristorante Agorà e 4 su strada bianca in discesa per il rientro. Nessun problema anche per chi è meno abituato a camminare.
La prima parte si sviluppa tutta nel bosco. “Qui la mancanza di sole limita la biodiversità e la varietà di erbe spontanee utilizzabili che si possono trovare è ridotta” ha spiegato durante il trekking Marco Pierattini, cuoco di cucina vegana e vegetariana che coltiva da 30 anni la passione delle piante spontanee a fini medici e gastronomici. Ma è comunque l’occasione per conoscere, chiedere, annusare.
L’elleboro, bellissimo fiore bianco del sottobosco, ma guai a utilizzarlo: era usato dalle ‘streghe’ nel passato perché tossico e con proprietà emetiche. L’alloro, comunissimo, ma avete mai pensato di farne una tisana? Achille di Green Riders ne ha preparata una da offrire ai partecipanti.
Il corbezzolo: in questo periodo è ancora possibile coglierne i dolci frutti rossi. Il ginepro e il lentisco, tipici di questa macchia. L’artemisia: basta mangiare qualche foglia e aiuta a depurarsi, soprattutto il fegato, ma attenti che deve piacervi il sapore amaro!
Una volta fuori dal bosco, l’ultimo tratto del percorso, è assolato, costeggia i vigneti di Pakavran Papi. Qui la varietà di erbe spontanee diventa enorme. Il mirto con le sue bacche; ce ne sono ancora alcune e c’è chi racconta di averne fatto, con infinita pazienza, un’ottima marmellata. La senape selvatica: lungo fusto e fiore giallo, utilizzabile anche a crudo. La bietola, facile da riconoscere perchè siamo abituati a vederne le foglie al supermercato. La borragine: pelosetta, con i fiorellini viola. Queste ultime in particolare le raccogliamo per il pesto che mangeremo.
Arrivati al ristorante Agorà, accompagnati dai bianchi Malvasia e Ribellante di Pakavran Papi, antipasto ovviamente vegetariano ma gustosissimo e show cooking: in diretta la preparazione, e l’assaggio, del pesto preparato con le erbe appena raccolte. Un sapore forte e deciso ma ottimo. “E potere farlo con le erbe che volete”. Olio, la giusta quantità di sale, parmigiano a condire: si prepara in un attimo ed è salutare.
Il finale è un ‘ripasso’ di tutte le cose raccontate nel percorso. Le erbe raccolte sono disposte su un tavolo, in mostra e catalogate. Marco Pierattini illustra le proprietà benefiche di ognuna, spiega come conservarle ed utlizzarle. La tisana è la cosa più semplice e per farla possono essere usate anche erbe non essiccate. Una ricetta? Salvia, rosmarino e bacche di ginepro. Un cucchiaio di erbe per ogni tazza di acqua, qualche minuto a bollire e voilà.