Cento sfumature di totano, e forse anche qualcosa di più, quelle che si sono viste in questi giorni a Capraia in occasione della sagra dedicata a questo animale ancestrale che si svolge da vent’anni sull’isola. Unico stop l’anno scorso a causa del Covid, ma proprio per questo l’edizione 2021 è stata contraddistinta da nuovo slancio. “Andate a totani” è il motto e a raccoglierlo tanti che hanno raggiunto l’isola, la più lontana dalla costa dell’arcipelago toscano, con i diversi mezzi possibili. “Solo fino al 31, quindi senza contare la festività del primo, sono arrivate 1200 persone via traghetto” – dice l’assessore Marco Romano con deleghe alle politiche sociali. Certo è che se potete la via migliore resta via vela. Circa 7-8h di navigazione dal continente tutte da gustare, e poi la possibilità di rimanere, in marina, per godere del mare a 360 gradi. Niente vale di più che svegliarsi cullati dalle onde. E poi trovare dove dormire sull’isola è pressoché impossibile in quei giorni. Conviene già prenotare adesso per il prossimo anno e se riuscite consideratevi dei fortunati!
Potete dormire o sul porto, vicino alle barche, nel cuore della sagra, o su in paese, dove i ritmi sono più lenti, d’inverno quasi fermi. Ma è quello che ci vuole no? Andare su un’isola vuol dire proprio questo… staccare dalla frenetica realtà e vivere in un mondo a sé. Quale miglior scenario di un’isola vulcanica, emersa nove milioni di anni fa, con il più recente cono di eruzione ancora oggi ben visibile per metà nella tipica cala Rossa, coste alte e rocciose, assenza di spiagge ed un piccolo bacino lacustre nell’area più interna.
Non ci sono locali, discoteche, aperitivi, boutique. Niente dentista o parrucchiera e per le emergenze solo l’elisoccorso ma nei giorni di fine ottobre l’isola si veste a festa e mette in mostra tutto quello che può dare. E nessuno si aspetta in 19 km quadrati di trovare così tanto.
Trovate lo stand dell’Azienda vinicola biologica La Piana, un produttore che lavora in un’area che in passato veniva coltivata dai detenuti della Colonia Penale, dismessa nel 1986. Dopo la chiusura del carcere, l’incuria e la macchia mediterranea rischiavano di sopraffare ogni cosa. Negli ultimi anni si è impegnata in una difficile opera di restauro ambientale, riportando la zona all’originaria vocazione vitivinicola. E per l’occasione della festa l’ottimo rosso Zenobito si offre agli avventori in veste di sangria. Di fronte il Birrificio Orti Grandi propone le proprie birre artigianali da luppolo coltivato sull’isola: la bionda, la belga, l’ipa e la bitter che potrete assaggiare in ogni bar qui in Capraia, ma non solo. E poi ogni bar e ristorante ha il proprio banchetto dove potete acquistare piatti in cui il totano è cucinato nei più svariati modi: fritto, cacciuccato o con un buon risotto. C’è chi addirittura, come la Chiarantjna, propone il ramen di totano, una versione rivisitata del famoso piatto giapponese.
Non scordate di comprare il cappello a forma di totano, per carità, sarebbe un’eresia tornare a casa senza. La musica porta allegria sulla banchina e nemmeno il brutto tempo che a volte accompagna la fine di Ottobre riesce a smorzarla. Tanto che tutti sono pronti a festeggiare e rendere omaggio ai premiati dell’attesissima gara di pesca. I veri eroi sono loro: chi ha pescato più totani, il totano più grande e addirittura il più piccolo con la canna in mano.
La Sagra del Totano all’isola di Capraia è finita ma pensate già a come organizzarvi per il prossimo anno, non potete perdervela.