Micha e Marina van Hoecke_archivio della famigliaDal 21 al 28 luglio al Castello Pasquini di Castiglioncello va in scena “La vie d’artiste di Micha van Hoecke”.

Una mostra per gli 80 anni del coreografo, danzatore e regista di fama mondiale scomparso nel 2021, tra fotografie inedite, cimeli di famiglia e durante il primo giorno di apertura al pubblico la partecipazione danzata dei performer del suo Ensemble su coreografie dai capolavori “Monsieur Monsieur” e “Adieu à l’Italie”

Un percorso attraverso la vita e l’arte di Micha van Hoecke, coreografo e danzatore di fama mondiale, avanguardista del teatro danza scomparso nel 2021, tra fotografie inedite, oggetti di famiglia, manifesti e preziose donazioni, a cura della danzatrice sua compagna nell’arte e nella vita Miki Matsuse. 

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Cosa racconta questa mostra?
Micha-van-Hoecke-e-Ati_Cascade-scaledCreata per celebrare gli 80 anni di un pioniere che, tra i primi, credette in un teatro totale, dove la danza si fonde con la musica, col canto, con la recitazione per dar vita a un’irripetibile opera d’arte. Tra le sale che furono per Micha come Itaca per Ulisse, un posto dove tornare per poi ripartire, dove nascevano i suoi spettacoli, dove si incontrava con Marcello Mastroianni, dove provava per poi andarsene in tournée giro per il mondo, sarà allestito a cura di Fondazione Armunia, con la direzione di Angela Fumarola, un itinerario che partirà dalle radici culturali di van Hoecke, dall’infanzia e dalla storia della famiglia – con scatti recentemente tornati alla luce dal ramo materno, quello russo, della famiglia, dipinti a firma del padre pittore belga e disegni del nonno allontanatosi da Charkiv dopo la rivoluzione  –, per giungere agli anni con Maurice Béjart a Bruxelles e alla sua produzione autoriale prima in Belgio e poi in Italia. Un racconto intimo che nella prima giornata di apertura al pubblico sarà impreziosito da una performance site specific dell’Ensemble di Micha van Hoecke, che attraverso coreografie tratte da alcuni dei suoi capolavori (“Monsieur Monsieur” e “Adieu à l’Italie”) accompagneranno il pubblico alla (ri)scoperta del grande maestro.

Chi è Micha Van Hoecke?
Nato da una famiglia di artisti – oltre al padre pittore la madre è una cantante – studia a Parigi con Olga Preobrajenskaya e nel 1960 inizia la carriera nella compagnia di Roland Petit. Entra poi a far parte del Ballet du XXe siècle di Maurice Béjart, di cui diventerà il fidato braccio destro, e sarà lo stesso Béjart a nominarlo direttore artistico della Scuola Mudra, il prestigioso centro di formazione per artisti a Bruxelles. Con i migliori elementi del Mudra van Hoecke fonderà prima il Ballet-Théatre L’Ensemble e nel 1981 l’Ensemble di Micha van Hoecke. Dal Belgio poi si stabilirà con i suoi artisti definitivamente in Italia nel 1986, dove tra i vari incarichi riveste quello di direttore del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma e del Teatro Massimo di Palermo, oltre a portare avanti collaborazioni con interpreti straordinarie quali Carla Fracci, Ute Lemper, Luciana Savignano, con grande registi come Luca Ronconi, Liliana Cavani, Roberto De Simone, e con prestigiosi direttori d’orchestra; ma è soprattutto con Riccardo Muti che si è creato il sodalizio che ha dato vita a tanti capolavori.  

Come nasce questo progetto?

Grazie alla volontà di Miki Matsuse – che di Micha van Hoecke è stata moglie, allieva eMicha van Hoecke musa oltre che una delle danzatrici del suo Ensemble – di perpetrare il retaggio dell’artista e dell’uomo, di raccontare una vita donata alla cultura nel senso più poliedrico del termine, di guardare il maestro da nuovi punti di vista, riportandolo in primo piano. Gran parte del materiale esposto proviene dall’archivio privato della stessa Matsuse, lascito di Micha e della sorella, oltre a un dipinto originale dell’artista Lily Salvo, costumista per alcuni degli spettacoli di van Hoecke, che lo ritrae nel 1988. E tuttavia una mostra sul lavoro di un grande coreografo non poteva prescindere dalla sua opera più preziosa: la sua Ensemble, quei danzatori e quelle danzatrici che ne hanno assorbito gli insegnamenti e che dopo la sua scomparsa ne diventano a tutti gli effetti gli eredi. Dunque Michela Caccavale, Viola Cecchini, Rimi Cerloj, Raffaele Sicignano e la stessa Miki Matsusereinterpreteranno per l’occasione alcune delle coreografie più amate del maestro guidando il pubblico di sala in sala, arricchendo la narrazione con la memoria dei loro corpi. 

Dal 21 al 28 luglio, dalle 18 alle 23, al Castello Pasquini.

Ingresso gratuito, info www.armunia.eu

Micha van Hoecke