“Livorno mi ha insegnato l’ironia, magari se fossi nato a Cuneo avrei fatto canzoni smielate, chissà…”. Invece sono nate “Dé maddè” (vero tormentone, esploso grazie ai social ma scritto molto prima), “Il pisano fa gao”, “Il ballo del favollo”, “Guardo Livorno” solo per citare alcune delle canzoni targate Licantropi che ad ogni concerto ritrovano il loro inossidabile pubblico. Espressione della livornesità più vera. Intelligente e dissacrante. Puro divertimento. Per chi ascolta (e magari balla e canta) e anche per gli stessi Licantropi. Ne daranno prova sabato 13 agosto alle 21 nella piazzetta di Cala de’ Medici, a Rosignano, per la rassegna “Ti porto dove c’è musica” (ingresso libero).
“Abbiamo scelto questo cavallo: il cavallo della libertà, quello che ti permette di fare il pirata fuori dai giochi. Scelta che significa rimanere fuori dal mainstream, non dover leccare i piedi a nessuno… Non rincorriamo più il successo. Un po’ ci dispiace, un po’ no”. Andrea Landi, voce e chitarra dei Licantropi, parla di passione (per la musica) e per Livorno. Quella “città col cuore tinto di amaranto” che si sente in ogni strofa.
“Io canto quello che ho vissuto e vivo: la spiaggia dei Bagni Nirvana, piazza Cavallotti, piazza XX Settembre, la Fortezza Nuova dove giocavo a pallone. Vengo del popolo, canto davanti al popolo. E mi diverto. La chimica che si scatena la sento ogni volta. A noi piace stare in mezzo alle persone. A Livorno abbiamo suonato ovunque, anche sui tetti. E anche nel pisano abbiamo suonato tanto. Quando, ogni volta, alla fine di ‘Dé maddè’ urlo ‘Pisa merda’ si scatena l’applauso, penso: ma che bellezza!!”. Irriverenti e liberi – “possiamo dire tutto quello che ci pare. Tanto abbiamo tutti un altro lavoro…” – ma anche carichi di orgoglio. I Licantropi restituiscono a Livorno il ruolo che la città ha e che forse, come è nell’indole tendenzialmente sciupona e pigra dei suoi abitanti, dimentica di sbandierare ai quattro venti:
“E dicono che questa è la più strana
tra tutte le città della Toscana
per via di quella legge livornina
che pressappoco sai cosa diceva.
Qualunque culto razza o religione
vieni a Livorno ti ci trovi bene
anche se sei del posto più lontano
basta che tu non sia un pisano…”
E se questa era ‘Dè maddè”, il concerto del 13 agosto, sarà anche l’occasione per ascoltare l’ultimo album scritto durante il lockdown e uscito la scorsa estate: “Che palle Picasso”, 17 canzoni. “I Licantropi classici, quelli più sentimentali, un po’ di sperimentazione. Cantiamo anche il covid e il lockdown: lo facciamo in modo ironico.
Senza incorrere in paragoni troppO azzardati, questo è il nostro ‘Album bianco’
Sabato 13 agosto ore 21: Licantropi al porto di Rosignano, ingresso libero