Un weekend dedicato alle birre artigianali al porto turistico Marina Cala de’ Medici di Rosignano Solvay, il 18 e il 19 marzo, e due occasioni per scoprirne qualcosa di più in compagnia di Renato Nesi: Unionbirrai Beer Taster (che è come dire “sommelier di birre”, ci perdonerà per l’uso improprio), autore di varie pubblicazioni a tema birrario ed enogastronomico, tra cui La via della birra Toscana e la rubrica di viaggi birrari su Fermento Birra Magazine, Referente Unionbirrai UBT in Toscana, l’Associazione di categoria dei birrifici artigianali italiani. Giudice al concorso Birra dell’Anno di Unionbirrai, al Birraio dell’Anno di Fermento Birra e in competizioni birrarie internazionali.
Gli appuntamenti sono due:
Sabato 18 alle 17 presso il Land Ho! Bistrot laboratorio “I 5 sapori nel piatto e nel bicchiere”, degustazione guidata di 5 birre artigianali abbinate ad altrettante materie prime, un viaggio sensoriale dove ogni assaggio sarà dedicato ad uno specifico sapore che caratterizzerà la birra e il cibo che la accompagna. “Un esperimento che ho fatto in occasione di uno show cooking: le 5 birre sono messe a fianco di assaggi di cibo che rappresentano i vari sapori (dolce, salato, amaro…) e mano a mano scopriamo insieme il risultato di questi abbinamenti”.-
Domenica 19, sempre alle 17, allo Yachting Club si gioca con il Beer Game “The secret beers”, degustazione alla cieca di 5 birre: la possibilità di mettersi in gioco e indovinare stile e caratteristiche delle birre. Ad ogni assaggio seguirà un quiz: in palio per chi otterrà il punteggio più alto un premio decisamente spumeggiante. Per tutti, per chi è appassionato di birre artigianali, ma anche per chi le beve “senza capirci nulla”.
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I laboratori hanno il costo di 12 euro ed è obbligatoria la prenotazione inviando mail a redazione@badali.news.
Sapevate che la birra in Toscana la facevano già gli Etruschi?
Il Marina Cala de’ Medici Beer Fest ospita 4 birrifici artigianali, 4 storie che piano piano vi racconteremo. Abbiamo chiesto a Renato Nesi perchè questi birrifici meritano di essere scoperti e le loro birre assaggiate.
Birrificio Luppolo di Mare. “Perchè sono i padroni di casa, perchè il loro è il punto di arrivo di un percorso andato avanti per anni, che è anche una scelta di vita”.
Vapori di Birra. “Perchè sono in un posto meraviglioso, a Sasso Pisano, considerato per secoli impervio e ‘di malanima’. Invece da lì è nata l’idea di fare la birra sfruttando la geotermia. Ma anche perchè dietro c’è un famiglia e un’idea di comunità”.
Birrificio Valdarno Superiore. “Perché Antonio ha fatto un importante lavoro per contribuire a costruire la filiera toscana della birra. Perché ci crede fortemente e questo si sente nelle birre che produce”
Radical Brewery. “Perchè sono giovani che hanno creduto da subito nell’idea di un birrificio agricolo e nell’alta qualità. Perchè arrivano da Lucca e la lucchesia è storicamente un territorio importante per la birra. E perché sono bravi”.
Renato Nesi è livornese e la sua passione per la birra ha origini lontane, quando ancora le birre artigianali si trovavano solo nelle spine di qualche pub coraggioso. Erano gli anni Novanta. “Dopo la prima volta che ho avuto l’occasione di assaggiare qualcosa di diverso, è nata in me la curiosità: ho iniziato a leggere, informarmi, studiare. Ho viaggiato in Europa come si faceva allora, con l’Interrail e mi si è aperto un mondo: l’Irlanda e il Regno Unito, la Germania, il Sud Tirolo e il Trentino. La passione poi è diventata voglia di raccontare e poi anche un lavoro”.
IN TOSCANA SI PRODUCE TANTA BIRRA ARTIGIANALE MA SI BEVE POCHISSIMO: 10 LITRI PRO CAPITE, CONTRO I 30 DELLA MEDIA NAZIONALE
Perchè dietro la birra artigianale c’è un mondo, una filosofia, un lavoro di studio e ricerca oltre che passione. “I primi vagiti in Italia di questo mondo risalgono agli anni Ottanta ma non andarono così bene. Poi sono arrivati quelli che hanno fatto la storia: penso al birrificio Baladin, uno tra i pionieri, che poi sia nato proprio in Piemonte, nella terra del vino per eccellenza è ancora più significativo”. Anche la Toscana, seppure con qualche anno di ritardo, ha iniziato a dire la sua. “Oggi è la terza regione come produzione, vanta oltre 150 brand, nonostante qui in realtà si beva pochissima birra: meno di 10 litri pro capite, contro la media italiana che è intorno ai 30 e al picco della Sardegna, che è intorno ai 70 litri”.
Ma la Toscana è brand già da sola, basta solo il nome. “E ha una storia legata alla birra che affonda le radici nell’antichità: già gli Etruschi la producevano, col farro, con il miele… Oggi la produzione toscana di birra ha alcune caratteristiche specifiche: la fantasia, ma anche il legame col territorio. Ha tantissimi birrifici agricoli che producono anche le materie prime come luppolo e orzo per le loro birre”.
Renato Nesi è anche organizzatore di eventi legati al mondo della birra artigianale. Sua, e di un gruppo di amici, l’idea nel 2012 di organizzare un Beer Campus proprio a Rosignano, in un’area alle Morelline. “Sono convinto che la birra possa rappresentare uno dei driver più interessanti per il turismo, anche di prossimità”, che sia un’ottima scusa per condurre a scoprire il territorio” e i suoi prodotti”. Quella di Rosignano fu un’edizione unica. E ora il Marina Cala de’ Medici Beer Fest punta a raccoglierne l’eredità.