Soffro da diversi anni di questa patologia e confesso che all’inizio è stato difficile imparare a conviverci, anche perché in molti, non capivano tanto bene neanche cosa fosse e dicevano che era “tutta una questione di cervello” come se le malattie mentali in ogni caso non fossero malattie. Comunque ho trovato grande giovamento nel praticare lo yoga. Cosa ne pensa? Lo dico perché, magari, è una cosa che può aiutare anche altre persone.
Sara
Risponde Valentina Renda Puzzuoli, sofrologa, esperta della nostra rubrica mensile Fibroconvivenza.
Cara Sara,
per prima cosa vorrei ringraziarti per questa condivisione, sia perché è un aiuto sia per gli spunti che hai fornito.
Le malattie cosiddette “invisibili”, come quelle mentali o il dolore cronico per esempio, sono di difficile comprensione per chi non le conosce, talvolta anche per gli addetti ai lavori. Uno studio condotto in Spagna ha evidenziato come il personale sanitario avesse diviso sostanzialmente in tre valutazioni i pazienti fibromialgici: 1° come il prototipo della donna che si lamenta; 2° la malattia viene considerata prerogativa femminile e dunque la minoranza maschile risulta più creduta e privilegiata; 3° l’atteggiamento delle figure sanitarie nei confronti dei pazienti è quello del dubbio: il/la paziente soffre realmente o sta fingendo?
Fortunatamente, con il diffondersi della conoscenza questo “stigmatizzare” le patologie come il dolore cronico è sempre meno comune, tuttavia lei ha aperto un’importante finestra di dialogo sull’importanza della divulgazione in ogni contesto in merito al nostro tema.
Riguardo alla pratica dello yoga, rispondo che è sicuramente utilissimo per due motivi principali: lavora con il corpo mantenendolo attivo ma allo stesso tempo favorendo un rilassamento muscolare; utilizza la respirazione diaframmatica che è profonda e lenta ed agisce oltre che sulla circolazione sanguigna anche sul sistema nervoso centrale favorendo anche un rilassamento mentale ed una diminuzione di produzione di cortisolo (l’ormone dello stress) che è sicuramente fondamentale per noi fibromialgici.
Tra le varie discipline consigliate lo yoga è certamente una di quelle.
Per quanto mi riguarda, nel protocollo che seguo io e che seguono i miei clienti ci avvaliamo di una combinazione di discipline, appositamente formulata e cha fa capo alla sofrologia, che comunque ha attinto anche dallo yoga.
Ti ringrazio nuovamente per il suo intervento e colgo l’occasione per annunciare che presto uscirà un ebook dove spiegherò dettagliatamente i benefici reali e concreti che ci sono nell’utilizzo di determinati esercizi con la dettagliata spiegazione degli stessi.
Un caro saluto a tutti i lettori della rubrica.
PER SAPERE QUALCOSA DI PIU’ SULLO STUDIO CITATO: Briones-Vozmediano, E., Öhman, A., Goicolea, I., & Vives-Cases, C. (2018). “The complaining women”: health professionals’ perceptions on patients with fibromyalgia in Spain. Disability and rehabilitation, 40(14), 1679–1685.