La rendita è 25. Se si possiedono 2 monti (l’equivalente delle ‘vecchie’ stazioni) è 50. Si sale a 100 e 200 con 3 e 4 monti. Valore ipotecario: 100. Ecco qui Montescudaio, in provincia di Pisa, new entry tra le località dell’edizione speciale del Monopoly (Monopoly Toscana) dedicato ai Borghi più belli d’Italia.
C’è anche Suvereto, questa volta provincia di Livorno: la rendita è 28 e il valore dipende dalle case da ristrutturare, compresa la presenza di un albergo diffuso. Niente vie e piazze, ma regole identiche.
Una variazione sul tema che per Natale è entrata in moltissime case, per il divertimento di grandi e piccini.
L’idea nasce proprio dalla sinergia tra l’associazione che consorzia i siti toscani più affascinanti “I borghi più belli d’Italia” e Winning Moves, ovvero la società che produce il celebre gioco della Hasbro.
La novità è introdotta subito dalla confezione sulla quale c’è scritto:
Ristruttura vecchie case, sviluppa alberghi diffusi e vinci la partita
Restano invece invariate le altre caselle classiche quali Imprevisti, Probabilità, Tassa Patrimoniale, Tassa di Lusso, Prigione, Società Elettrica, Parcheggio Gratuito e Società Acqua Potabile.
Montescudaio e Suvereto nel Monopoly sono in buona compagnia. Nel tabellone, partendo dal via il giocatore incontra Populonia, Porto Ercole, Montefioralle, Raggiolo, Santa Fiora, San Casciano dei Bagni, Sovana, Cetona, Poppi, Montaione, Lucignano, Barga, Giglio Castello, Capalbio, Castiglione di Garfagnana, Scarperia, Montemerano, Buonconvento, Coreglia Antelminelli, Palazzuolo sul Senio, Anghiari, Pitigliano, Castelfranco di Sopra e Loro Ciuffenna.
Per chi no lo sapesse (lo abbiamo imparato adesso anche noi!), per essere ammesso nell’Associazione de “I Borghi Più Belli d’Italia ” e utilizzarne il marchio, i Comuni devono soddisfare una serie di criteri, primo tra tutti avere nel borgo antico o nel centro storico o nella frazione presa in considerazione una popolazione che non superi i 2mila abitanti. Non solo: nel Comune non si possono superare i 15mila abitanti, altro criterio eliminatorio come la presenza o meno di almeno il 70% di edifici storici anteriore al 1939.
Il Borgo deve poi offrire un patrimonio di qualità tra urbanistica, accessi, elementi architettonici e simili. Si acquista punti inoltre, se il Comune mantiene una buona politica di valorizzazione, sviluppo, promozione e animazione del proprio patrimonio. A decidere per il sì o per il no è un comitato scientifico, ma una volta entrati non tutto è scontato. L’associazione segue infatti anche un calendario annuale di controlli, per verificare che i Borghi già inseriti nell’elenco continuino a rispettare le caratteristiche richieste dalla Carta di Qualità.