La lunga settimana di mostre, incontri fotografici, workshop e musica del Vada Photo Festival (dal 21 al 28 agosto tra il teatro Ordigno, la Torre del Faro e piazza Garibaldi). L’apertura il 21 agosto sarà con la mostra “Drop IN – cadere dentro’, con gli scatti di Serafino Fasulo. Ad introdurre l’evento (libro compreso) saranno Antonella Monzoni ed Eleonora Carlesi, due grandissime rappresentati della fotografia italiana. Ed è proprio Antonella Monzoni a svelarci in anteprima ciò che vedremo al Teatro Ordigno.
Che tipo di fotografia è quella di Serafino Fasulo e cosa ‘racconta’ la mostra?
“È una fotografia definirei ‘unica’. Una ricerca continua tra ciò che la sua memoria gli riporta e ciò che egli va cercando di correlato ai suoi ricordi. Fasulo traccia non solo i percorsi dei suoi cari, ma anche quelli di tanti ‘fuggitivi’. E i diversi viaggi gli permettono di sperimentare, di immergersi, di tuffarsi nel conoscersi e riconoscersi. Non è solo fotografia ma è anche scrittura, come ben si evidenzia nel libro”.
La rivista “Gente di fotografia”, di cui lei è vicedirettrice, indaga da anni le declinazioni dell’arte fotografica contemporanea. Qual è oggi, nell’epoca digitale, il ruolo e l’importanza di una rivista che ponga domande e individui tendenze? Chi sono i lettori?
“Nel corso di questi anni la rivista ha svolto con passione e rigore un lavoro di scoperta e valorizzazione di nuovi talenti e di recupero di autori dimenticati. Il nostro gruppo di lavoro è convinto della necessità di prendere criticamente sul serio la fotografia, di interrogarla e, quando occorre, denunciarne le debolezze o le scorciatoie glamour. Prendere sul serio la fotografia significa anche riflettere sul suo statuto estetico e formale e sul suo ruolo attuale. I nostri lettori sono fotografi e appassionati di fotografia che trovano la rivista curiosa e sorprendente, attenta a quel che succede ma criticamente vigile. Una rivista che si pone come fonte di piacere visivo e tattile, ma anche di conoscenza”.
La fotografia come linguaggio e forma di comunicazione. Promuovere un festival e un concorso fotografico serve anche a ribadire questi concetti?
“È una prerogativa più di un festival che di un concorso. Un festival si dovrebbe impegnare a fornire il più alto numero possibile di strumenti utili all’approfondimento di linguaggi fotografici e tendenze”.
Qual è il consiglio che può essere dato ad un giovane appassionato di fotografia che aspira a trasformare il proprio hobby in professione?
“Dipende dal genere di fotografia che un giovane appassionato vuole intraprendere, ma una serie di regole generali è sempre valida: porsi con umiltà e semplicità di fronte alla esperienze altrui, saper ascoltare, avere rispetto e saper trasmettere fiducia”.
Tutti gli eventi sono organizzati dalla Pro Loco di Vada e dal teatro Ordigno con Adv Superior e il supporto dell’Amministrazione Comunale. Per informazioni e prenotazioni: 0586 788373; info@prolocovada.it