Sabato 16 novembre negli spazi dei Magazzini Generali (via della Cinta Esterna, 48/50) l’associazione Carico Massimo con Fondazione Magazzini Generali presenta la quarta Coordinata: Not as representation.
Not as representation è il progetto espositivo di Margherita Moscardini all’interno di Coordinate, un programma biennale inaugurato a luglio 2023 che prevede interventi artistici che dal nuovo polo culturale dei Magazzini Generali si apre verso la città e, dalla città, al mondo.
La mostra personale riunisce per la prima volta le opere tratte dai principali progetti che l’artista ha sviluppato negli ultimi anni, legati al suo interesse verso la realizzazione di sculture intese sia come oggetti che come spazi praticabili che legalmente prendano le distanze dalla sovranità̀ del suolo che occupano.
Margherita Moscardini (1981, Italia) è un’artista che utilizzando mezzi differenti cerca di generare sculture intese sia come oggetti che come spazi praticabili che legalmente prendono le distanze dalla sovranità del suolo che occupano. Da qualche anno la sua pratica prova ad essere uno strumento per immaginare forme di abitare e di cittadinanza finalmente svincolate dall’appartenenza territoriale e dal legame di sangue.
Tra i lavori esposti:
Asylia (2015), una serie di quattro sculture progettate per uno spazio pubblico di Milano. L’opera, un parallelepipedo di cemento nero immaginato per essere qualificato come uno spazio extra-territoriale, è stata illustrata attraverso delle sculture che sono state esposte al Palazzo Reale di Milano nell’ambito della mostra 30 progetti per ArtLine (2015-2016).
The Fountains of Za’atari (2017 – in corso), una serie di sculture di argilla che riproducono alcuni dei 61 cortili con fontana costruiti dai residenti del campo per rifugiati di Za’atari in Giordania, all’interno delle loro dimore temporanee. Riconosciuti come monumenti, sono posti dall’artista all’attenzione di istituzioni e amministrazioni di città europee per essere riprodotti come sculture pubbliche che possano essere qualificate come oggetti e spazi res communes omnium (cose comuni a tutti) che il diritto internazionale, a partire dalla Convenzione di Montego Bay del 1982, riconosce come risorse comuni dell’umanità̀ che non possono essere soggette alla sovranità̀ di alcuno stato. In occasione della mostra, il lavoro sarà̀ implementato attraverso la creazione di ulteriori sculture che si aggiungono all’inventario, grazie alla collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Firenze e le studentesse del corso della professoressa Veronica Montanino e Marco Raffaele: Mariapaola Diversi, Viola Evangelisti, Beatrice Giovannini.
Bethel Chapel’s Annex (2023), una scultura che nella forma di un tappeto di 500mq è presentata come il primo annesso mobile della Cappella di Bethel all’Aia, nei Paesi Bassi, dove una messa non-stop durata 2365 ore consecutive coinvolgendo oltre 12000 persone, ha protetto da un mandato esecutivo di espulsione dal Paese, i cinque membri di una famiglia di origini armene. Realizzato in collaborazione con i ministri della Chiesa Protestante dell’Aia Derk Stegeman e Theo Hettema, la scultura viene presentata come un supporto da aprire ovunque e in ogni momento una messa non-stop si renderà̀ necessaria.
Incontro con l’artista
Venerdì 22 novembre, alle 17, presso il Museo della Città, si terrà un incontro con Margherita Moscardini e la curatrice Alessandra Poggianti. L’incontro, intitolato Colorescenze on the Road, rientra negli appuntamenti promossi dalla Rete del Contemporaneo in Toscana.
Dettagli e orari
La mostra sarà visitabile dal 16 novembre 2024 al 25 gennaio 2025, ogni sabato dalle 17:30 alle 19:30 o su appuntamento. L’ingresso è gratuito e l’area dispone di parcheggio interno.
Contatti:
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