Metti la prima domenica di primavera dell’anno. Quasi venti bambini tra i 2 e i 10 anni. Una meta alternativa per una gita e l’occasione di scoprire un pezzo di storia affascinante del nostro territorio. Il parco archeominerario di San Silvestro, a Campiglia Marittima. Provato per voi e finito con le tasche piene di sassi!

due miniere da visitare: una a bordo del trenino e una piedi, elmetto in testa

Partiamo dalle informazioni logistiche. Questo giro dura circa due ore e mezzo. Dettaglio che merita di essere sottolineato: il prezzo family friendly. Prenotazione come gruppo, 9.50 euro a persona pagante (a partire dai 6 anni). E menzione speciale a Federica, voce diventata amica dell’ufficio prenotazioni della Parchi Val di Cornia, che ci ha fornito informazioni, accolto tutte le modifiche in corsa sul numero dei partecipanti, e ci ha assistito nell’organizzazione della giornata.

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Il nostro ritrovo era fissato alle 10 in biglietteria. Due miniere da visitare: la prima a bordo del trenino giallo, la seconda, quella del Temperino, a piedi, divisi in due gruppi per godersela al meglio e muoversi più agevolmente negli stretti cunicoli. La temperatura all’interno della miniera, al primo dei quattro livelli di profondità, che è quello oggetto della visita, è di 14 gradi, sempre, sia d’inverno che d’estate, quindi è necessario attrezzarsi di conseguenza. Spostamenti a piedi brevi e semplici, nessuna difficoltà per i bambini anche piccolissimi. Il tutto dura circa due ore e mezza. E per finire di fronte alla biglietteria c’è un’area pic nic con spazio giochi, ideale per il pranzo e per “sciogliere” i figli subito dopo. 

ok anche per bambini piccoli. portatevi una torcia e si divertiranno!

Età ideale dei bambini per il giro: già a partire dai 2-3 anni la visita alle gallerie può essere affascinante, sia in treno che a piedi. Mi raccomando portate loro una torcia, in modo che possano fingersi minatori (con tanto di elmetto, anche per i grandi), esplorare le pareti dei cunicoli e fantasticare su immaginarie presenze giocando con le ombre e il buio. Alla fine c’è stato chi ha sostenuto di aver intravisto il fantasma di un minatore, chi l’ombra di un “mostro di lava con la cresta”. Mentre per i più grandi il fascino della visita deriva anche dai racconti delle guide sulla vita sottoterra di chi vi lavorava e sulla presenza di minerali  tra le pietre. Ognuno di loro alla fine aveva le tasche piene di “pietre preziose”!

A Campiglia si scava fin dall’epoca etrusca, e lo si è fatto fino al 1978, quando venne fatto l’ultimo tentativo di tenere in vita la miniera. All’interno del Museo dell’archeologia e dei minerali si ripercorrono la storia dei giacimenti minerari. La miniera del Temperino, quella che si visita a piedi, è lunga 360 metri.

Qui si incrociano scavi ottocenteschi e scavi di epoca etrusca. E si possono cercare con lo sguardo i vari colori dei minerali nelle pareti, da quelli che “sbrilluccicano” a quelli color celeste acceso, la crisocolla. Che forma delle specie di stalattiti e incrostazioni di microcristalli, laddove ci sono giacimenti di rame. Non vanno assolutamente toccate, è la raccomandazione delle guide. E probabilmente più il divieto del colore splendente ha fatto sì che la maggior parte dei bambini si “piantassero” davanti alla parete del cunicolo (nel vano tentativo di toccarla di nascosto, ma dal momento che conosciamo i nostri polli nessuno di loro ci è riuscito, ndr).

La galleria Lanzi, quella che si percorre a bordo del trenino giallo, sbuca su Valle Lanzi, seguendo il percorso dei carrelli per l’estrazione dei minerali, con sosta panoramica sulla Rocca di San Silvestro. Da qui parte anche il sentiero che conduce al villaggio medievale, ma questo, con l’orario del pranzo che incombeva, non lo abbiamo testato. Alla partenza del treno pannelli informativi raccontano la difficile vita dei minatori, le loro battaglie, il rischio quotidiano di rimanere in quelle gallerie e non uscire più a vedere la luce. E anche qui la fantasia dei bambini serve per riuscire ad immaginare come potesse essere quella vita, perché noi grandi fatichiamo e parecchio.

Meta assolutamente promossa per la gita della domenica con bambini!