Ci scrive Manuela, la chiameremo così. Manuela è una mamma di una ragazza di quasi 15 anni, chiamiamola Lucia. Mamma separata da qualche anno, ha un compagno che a sua volta ha un bambino. Manuela è preoccupata per sua figlia che da due anni non vuole avere rapporti col padre, anche a causa, sostiene, dei rapporti non buoni con l’attuale compagna del padre. I tentativi di riconcilazione della madre, per ora, sono stati vani.
Inoltre Manuela solleva un ulteriore questione che invece coinvolge il suo attuale compagno e la madre (la ex di lui) del loro figlio e della “pretesa – dice – che agli occhi del bambino i due, seppure separati, continuino a comportarsi, almeno in occasione delle feste e comunque regolarmente, da famiglia, mettendo da parte tutto il resto”. Il padre non ci sta e questo crea attriti.
Situazioni come queste richiedono di coltivare calma e lucidità, al fine di gestire al megliole cose. Proviamo insieme a vedere qualche spunto che ci potrebbe aiutare a riflettere.
Riguardo alla relazione tra Lucia e il padre, è comprensibile il dolore e la frustrazione che si può provare nel vedere una distanza crescente tra di loro. È importante riconoscere e validare i sentimenti di Lucia; il suo rifiuto di vedere il padre è un segnale significativo del suo malessere. Potrebbe essere utile, in questo momento, adottare un approccio di gentile comprensione e rispetto, sia nei confronti di Lucia che del padre. Proviamo a pensare di parlare con il padre, ad esempio lo possiamo invitare a riflettere su come eventuali azioni possano influenzare il benessere emotivo di sua figlia. In questa ipotetica condivisione è importante non assumere un atteggiamento accusatorio o giudicante, ma aprire il dialogo a una riflessione su azioni, gesti e parole che anche non consapevolmente potrebbero aver suscitato malessere in Lucia, sua figlia. La comunicazione aperta e onesta, anche se difficile, è fondamentale per costruire un ponte di fiducia.
Per quanto riguarda il suo compagno e la madre del suo bambino, la situazione sembra altrettanto complessa. È un atteggiamento di consapevolezza che il suo compagno abbia scelto di non accettare le richieste della madre del bambino, poiché è fondamentale mantenere una coerenza e integrità nei loro ruoli genitoriali. Potrebbe essere utile esplorare insieme al suo compagno strategie di comunicazione e gestione dei conflitti, per affrontare la situazione con calma e determinazione.
In entrambe le situazioni un approccio che veda coinvolti i principi della Mindfulness può aiutare. Vediamo come: pratiche come la meditazione o la respirazione consapevole possono fornire strumenti per rimanere centrati e affrontare le difficoltà con maggiore lucidità. La Mindfulness ci invita a tenere un atteggiamento non giudicante (ossia a non attribuire etichette indelebili a persone o situazioni), a sviluppare capacità di stare a contatto con quello che accade e anche a promuovere l’agency e la mastery, ossia quelle capacità di essere attori attivi delle proprie scelte, sviluppando consapevolezza e padronanza di sé. Questo ci può aiutare a non farci sentire impotenti e vittime delle situazioni.
Tornando a quanto ci chiede Manuela, in entrambi i casi, potrebbe essere utile considerare il supporto di un professionista che possa accompagnare nel processo di mediazione e comunicazione tra le parti coinvolte e nell’affrontare e trasformare il dolore emotivo e psicologico che di può vivere.
Infine è fondamentale riconoscere l’importanza dell’intenzione di Manuela di garantire serenità e stabilità per sua figlia. Affrontare le situazioni difficili è dura, ci mette davvero a contatto con il dolore, ma è una strada che ci porta maggiore consapevolezza e comprensione. Questi ultimi sono due passi fondamentali per trasformare quello che ci fa soffrire e andare verso un maggiore benessere a livello individuale, familiare e come società.
Giada Perini è psicologa, laureata in Psicologia Clinica e riabilitazione e in Filosofia, psicoterapeuta in formazione presso la Scuola di specializzazione Cognitivo-Evoluzionista (ecco come l’abbiamo conosciuta!). A lei abbiamo chiesto di tenere una psicorubrica su Emozioni e Relazioni
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