Dopo gli antichi Tarocchi bolognesi, fiorentini, ferraresi, milanesi e i cosiddetti marsigliesi, dopo i tanti mazzi artistici e tematici moderni, ecco finalmente i Tarocchi Livornesi.
Il debutto è in programma sabato 11 novembre alle 17 alla Biblioteca di Villa Fabbricotti a Livorno.
La doppia firma è di Giovanni Pelosini & Tommaso Eppesteingher, creatori dei Tarocchi Livornesi.
Pelosini è l’ideatore e lo sceneggiatore del mazzo, in qualità di esperto della materia, autore di centinaia di pubblicazioni, alcune delle quali tradotte in varie lingue e diffuse in tutto il mondo; noto a Livorno come Esegeta del Sodalizio Mvschiato. Eppesteingher è il geniale autore dei disegni, talentuoso illustratore di vignette, fumetti, copertine, manifesti, con la capacità unica di saper cogliere l’anima delle situazioni e dei personaggi di cui ritrae le tipicità in modo molto più efficace delle comuni caricature.
Le 78 carte riproducono con affetto e ironia labronica personaggi reali e mitologici, situazioni, luoghi, modi dire di Livorno. Qualche esempio? I 4 Mori, La Pillaccherona, ‘r Cacciucco, Puccio Sterza, Gigi Balla, Calafuria, La Venezia, ‘r Pottaione, I Risiatóri, Lo Sfavato, La Zoppa di Montinero, La Libecciata, La Ciùa der Palandri, Lo Struggibùo, L’Uccello Padulo, Le Teste di Modì, La Ribotta, ‘r Cinque e Cinque e tante altre icone della cultura livornese.
La presentazione
La presentazione dei Tarocchi Livornesi di Giovanni Pelosini e Tommaso Eppesteingher sarà sabato 11 novembre alle ore 17 alla Biblioteca Labronica (Villa Fabbricotti) a Livorno.
Organizzazione: Itinera Livorno cultura e turismo, Comune di Livorno, Biblioteca Labronica F.D. Guerrazzi.
Le opere resteranno in mostra da sabato 11 novembre a domenica 3 dicembre.
Vernissage presentato da Lorenzo Pelosini, scrittore, sceneggiatore e regista. Saranno presenti i due Autori, Francesco Caprina e Riccardo Stivé alle chitarre (con intermezzi musicali dal vivo di canzoni livornesi tradizionali e inedite), Capras e Federico Maria Sardelli e altri personaggi in rappresentanza del Sodalizio Mvschiato.
Finissage: domenica 3 dicembre ore 16.00, con una conferenza sulla storia, la filosofia e l’arte dei Tarocchi nel mondo, e una visita guidata della mostra.
Cosa fare con i Tarocchi Livornesi?
Possono essere usati come un mazzo di carte per giocare a uno qualsiasi degli antichi e nuovi giochi, tutti derivati da quelli rinascimentali. Oppure scegliere di farne un uso cartomantico con la speciale accezione divinatoria irriverentemente labronica, ma comunque conforme ai simboli tradizionali. Infine semplicemente collezionarli, sfogliarli come fossero le pagine di un libro di figure, contemplarne i personaggi, le situazioni e i luoghi: immaginare la città attraverso di loro, meditando sulle memorie della città che fu, sulle “grolie della Livolno” che è, e sui sogni di quella che sarà. Poiché i Tarocchi Livornesi sono anche un immaginifico viaggio nel tempo che i più anziani possono percorrere con nostalgia e i più giovani con la curiosità di riscoprire le proprie radici.
Nel mazzo originale mazzo ci sono 78 carte, 22 Arcani Maggiori e 56 Arcani Minori, divisi nei quattro semi: Remi, Ponci, Gabbiani e Torte.