Fresche acque cristalline, incorniciate da una ricca vegetazione mediterranea, il Masso delle fanciulle tra Volterra e Pomarance è un luogo incantato e pittoresco. Scopriamolo!
Arrivando nella riserva di Berignone si ha la possibilità di parcheggiare lungo il fiume Cecina, per poi attraversare il guado fatto di fondali bassi e di ciottoli. Raggiunte le Cascatelle, un canale in muratura due metri dal fiume che forma un bacino d’acqua ampio, troviamo zone balneabili, dalle rive sabbiose e ciottoli. Il bosco offre porzioni d’ombra per ripararsi e il Masso delle Fanciulle si trova risalendo il corso d’acqua. Un alto affioramento di roccia ofiolitica, ricoperto in parte di abbondante vegetazione.
L’atmosfera richiama all’incanto
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Le sue grandi pareti rocciose tengono ferme, nell’incanto della natura, la eco delle Fanciulle che per sottrarsi al lupo mannaro si lanciarono dal masso, come un’antica leggenda medievale racconta, raccolta nel libro “Volterra magica e mistreriosa” di Franco Porretti.
relax e spensieratezza?
C’è un area di sosta vicino, ci sono zone dove fare il bagno e stendersi con un telo e posti al riparo dal sole. Tutto sembra richiamare al relax e alla spensieratezza. In realtà il Masso delle Fanciulle è molto di più. É un luogo in cui potersi fondere con la natura, ascoltare il silenzio delle sue vibrazioni. Perdersi, poi nei cromatismi di fiori e specie di piante come il garofanino d’acqua dalle infiorescenze a grappoli rosa o il falso indaco (pianta infestante, introdotta in Italia nel 1700 a scopo ornamentale). É un regno dove poter riposare, si, ma da tutto ciò che si ha la possibilità di fare in qualsiasi altro luogo, come parlare al telefono, ascoltare la radio oppure fare una semplice grigliata.
tra storia e leggende
Staccare, certamente tagliare dalle abitudini meccaniche, per fare un lungo respiro e assaporare la vita, l’essenza dell’esistenza, che ogni giorno ci sfugge nonostante le rincorse. Respirare la stessa aria delle vicende storiche, raccolte sulla rivista “La Comunità di Pomarance”, nel 1967, che probabilmente hanno inciso sulla sua denominazione. Interessante, quella delle tre sorelle Matilde, Crimilda e Gottwalda, innamorate del giovane conte Gherardo. Figlie del giudice Ildebrando, signore del feudo Aldobrandesco, comprendente il territorio di Montegemoli, Montecerboli e Berignone. Esse se lo contesero fino a quando egli si tolse la vita, gettandosi nel fondo della Cecina a causa della perdita di un torneo.
La’arrozza der gambini
Ebbene se c’è qualcuno che ci può raccontare l’anima del luogo e dirigerci nel percorso che lega Pomarance a Volterra, questi sono proprio Anna, Stefano e Paolo de La’arrozza der gambini. Un gruppo di amici che dall’amore del camminare insieme hanno creato un sito con tutto il materiale raccolto nel territorio, estendendo ai visitatori la consapevolezza su di esso e creando itinerari di trekking e mountain bike. Obiettivo, rendere l’ambiente fruibile a tutti e allo stesso tempo tutelarlo.
19,7 km con partenza all’alba per raggiungere lentamente il Masso delle Fanciulle, godendone l’esclusiva solitudine e l’atmosfera delle prime ore del mattino. Costeggiando il piccolo rilievo del Poggio delle forche e continuando verso l’antica via volterrana per poi trovare un curioso cartello di legno che indica quel che rimane del famoso ”Masso di San Giusto”. Proseguendo sulla sinistra, appare Volterra e a seguire, il profilo frastagliato delle Apuane. Invece, dalla parte opposta si inizia a intravedere in lontananza l’inconfondibile mole della Rocca Sillana. Dopo aver percorso poco più di 3 chilometri, lungo la strada pianeggiante si mantiene la destra verso est. Superate le prime case coloniche e le curiose file di gelsi secolari, oltre la discesa, si aprirà la vista alle stupende distese di girasoli. Un ulteriore incrocio detto ‘Lebbino’, presso il quale tenere la direzione sud-sudovest.
la Quercia del Comando
E dopo aver oltrepassato alcuni grandi pioppi bianchi, si arriva di fronte ad una solitaria pianta di quercia. Da questo punto la meta si fa sempre più vicina e con pochi passi si giunge al guado del Cecina. Raggiunta l’altra riva del fiume, fino a raggiungere la vecchia catena che delimita l’ingresso della Riserva Naturale di Berignone. Oltrepassata una grande siepe di rovi e prugnoli, ci si trova al margine di un vasto campo, detto una volta ‘Piano di Casinieri’, dove venivano coltivati ‘cocomeri e poponi’. Pochi passi e davanti a noi, ad aspettarci nella quiete assoluta del primo mattino, l’inconfondibile sagoma del grande Masso delle Fanciulle!