Un ‘cadavere d’inciampo’. Silenzioso eppure assordante. Stefano Tonelli ha lasciato per un po’ il buen ritiro di Montescudaio (e la bellissima ma “rumorosa” Roma) per esporre al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi, a Pisa. Le sue opere grafiche e soprattutto la potente installazione dominano la mostra “Manca ancora qualcosa” inaugurata oggi e che proseguirà fino al prossimo 2 maggio. Opere (la sezione è stata battezzata “Una disperata mancanza” a ricordare la “disperata vitalità” di Pasolini) che entrano dentro l’universo e le inquietudini di Pasolini, riportando a galla le nostre. C’è davvero un cadavere in scena. “A memoria di una verità a lungo rimossa” dice Tonelli.
“Un cadavere, quello di Pier Paolo Pasolini con il quale noi tutti facciamo ancora fatica a relazionarci. L’Italia è un paese meraviglioso ma con ancora profonde zone oscure”. L’installazione le fa riemergere in tutto e per tutto. Ci sono le lettere strappate e sparse a terra, l’urlo disperato di Anna Magnani-Mamma Roma che scorre sullo sfondo, diventando sempre più ingombrante fino ad ingoiare quasi il cadavere. Il corpo, appunto, disteso e coperto da un lenzuolo.
“Quando era in vita Pasolini venne ferito, spesso mortalmente, da quel terribile sport che è la maldicenza. E poi ci sono tutte le parole che sono venute dopo. L’inquietudine della memoria, è questo che oggi riportiamo alla luce. Anche attraverso le opere grafiche inedite, tutte su carta, che accompagnano l’installazione. Opere che impastano il fango e il sangue di questa pietà rimossa. Pasolini non si può descrivere. Attraversarlo è come attraversare un roveto. Se ne esce fuori sanguinando”
Questa mostra far rivivere il taglio della carne, in vita e nella morte
Pensata come un lungo omaggio a 100 anni dalla nascita (gli appuntamenti andranno avanti fino a novembre), la rassegna pisana non vuole esaurire la sterminata produzione di Pasolini, ma darne il senso della ricchezza e profondità.
La mostra si articola in quattro sezioni fra foto, video e installazioni: “Io, Pier Paolo Pasolini”, video dell’Associazione Casa Testori, “Matera, la mia Gerusalemme”, ovvero 25 scatti di Domenico Notarangelo dal set de “Il Vangelo secondo Matteo”, “A Pier Paolo” altri 13 scatti di Elio Ciol e infine “Una disperata mancanza” di Stefano Tonelli.
Il titolo scelto per la mostra riprende alcuni versi di Pasolini (“Manca sempre qualcosa, c’è un vuoto/in ogni mio intuire…”) che accompagneranno i visitatori come una sorta di fil rouge. L’intera esistenza di Pier Paolo Pasolini fu un inesausto e incessante corpo a corpo con questa “mancanza”, una “incompletezza mai compiuta” di pensiero e di azione che il poeta sapeva essere tanto insopprimibile quanto risolvibile da solo.
E adesso l’universo pasoliniano torna a parlare. Domande, turbamenti, provocazioni preziose soprattutto per le nuove generazioni.
Per info sulla mostra di Stefano Tonelli a Pisa Museo della Grafica
Ente promotore: Comune di Pisa, Assessorato al Turismo e al Commercio
Con la collaborazione di: Museo della Grafica – Cinema Arsenale
Curatori mostra: Davide Rondoni – Massimo Trocchi – Paolo Pesciatini
Direzione organizzativa: Libreria Pellegrini
Con il Patrocinio di: Università di Pisa – Centro Studi Pier Paolo Pasolini – Sistema Museale di Ateneo