Sabato 26 novembre, alle ore 17 al Castello di Piombino, inaugura la mostra dell’artista Giuliano Giuggioli, intitolata “Stratificazioni”, curata da Filippo Lotti.
Per omaggiare la città Giuggioli ha creato alcune opere dedicate a Piombino, che saranno esposte per la prima volta in questa occasione.
Ma cosa sono le “stratificazioni” di cui parla la mostra piombinese? Sono i segni delle varie epoche storiche che si sono susseguite lasciando tracce che a Piombino sono particolarmente presenti, rievocando la metallurgia fin dai tempi degli Etruschi.
Per l’autore infatti la storia è un elemento centrale per raccontare la realtà della città, un percorso lungo secoli, che lo porta ad evidenziare un legame tra la vocazione di Piombino alla siderurgia ed il suo lontano passato.
Giuggioli, nato a Vetulonia in provincia di Grosseto, vive ed opera a Follonica, ma la sua fama è internazionale.
Tra le esposizioni più rilevanti, ha partecipato a cinque edizioni di Art Expo a NewYork, dove è stato anche inviato al prestigioso Circolo degli Artisti, ha esposto in Svizzera, a San Francisco, in Cina e in Portogallo.
Molti anche i luoghi della nostra penisola che lo hanno visto protagonista, dall’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, al Cassero Senese di Grosseto, al Palazzo Pretorio a Certaldo, al Castello Ginori di Querceto fino a Palazzo Oddo di Albenga (Sv).
Artista dalla formazione poliedrica, è riuscito, con grande talento, a sviluppare un personalissimo linguaggio figurativo dove surreale e reale convivono in un delicato punto di incontro, che lui solo riesce a concretizzare con la forza del disegno e una pittura quasi lenticolare che permette all’occhio di perdersi nei dettagli della narrazione.
Il suo stile è definito immaginifico, capace di evocare echi metafisici e simbolici di grande suggestione.
“È un grande piacere salutare l’avvio della mostra “Stratificazioni” di Giuliano Giuggioli – commenta il sindaco di Piombino Francesco Ferrari – Questo artista di fama internazionale, che vive e lavora a Follonica ed espone le proprie opere da New York fino alla Cina, offre una visione suggestiva e immaginifica della nostra realtà, che interpreta attraverso opere create appositamente per questa mostra e per Piombino, fatto del quale non possiamo che andare orgogliosi.”
“La sua presenza, non a caso in uno dei luoghi simbolici della storia della città, aggiunge un importante tassello ad una politica di valorizzazione culturale il cui obiettivo è aprire la nostra comunità all’arte, con uno sguardo d’elezione all’arte contemporanea.”
“Ho voluto fare questa mostra per raccontare 70 anni della mia vita e 50 anni di professione in un territorio che mi ha accolto e cresciuto – spiega Giuliano Giuggioli – Il Golfo di Follonica è spettacolare e le due estremità sono straordinarie. Piombino mi affascina per la sua Storia. Le “stratificazioni” delle varie epoche sono presenti, ci parlano e ci raccontano della metallurgia fin dai tempi degli Etruschi.”
Giuggioli ha in gioventù anche lavorato a Piombino facendo esperienza diretta della vita in acciaieria. “A quella età queste esperienze sono fortemente formative tanto da lasciare un segno profondo nel mio carattere. Nei momenti difficili della mia vita artistica ho ripensato ai miei trascorsi nell’industria pesante, trovando la forza per lottare e affermarmi professionalmente”.
“Questa mostra è dedicata alla città, ai suoi trascorsi, alle straordinarie vedute paesaggistiche, alle sue contraddizioni e condizionamenti spesso esterni che non riescono a piegare la volontà di un “popolo” abituato a lottare per il proprio futuro.”
“A Piombino Giuggioli – dice il curatore Filippo Lotti – ha deciso di fare una mostra importante con dipinti inediti e appositamente realizzati, dove il richiamo è non solo alla città, con evidenti riferimenti storici, architettonici e urbanistici, con scorci e luoghi caratteristici rivisti e rivisitati dall’artista, ma anche opere che prendono spunto dall’ambiente industriale e produttivo fino ad arrivare a dipinti dal forte valore simbolico“.
“Un caleidoscopio variegato di immagini canoniche che spaziano sull’ormai molteplice indagato da Giuggioli, inserendo simboli e codici che rimandano a tutta la sua produzione, come quell’iconografia surreale, focus della pittura dell’artista.”
Per l’occasione sarà editato un catalogo con i testi critici degli storici dell’arte Antonio Natali, già direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze, piombinese di nascita, Sara Taglialagamba, direttrice della Nuova Fondazione Rossana e Carlo Pedretti, una delle maggiori istituzioni per lo studio di Leonardo da Vinci.
La pubblicazione sarà arricchita dagli scatti stenoscopici realizzati dal fotografo Massimo Pelagagge proprio su Piombino.
La mostra, organizzata da Casa d’Arte San Lorenzo con l’associazione culturale Elianto e in collaborazione con FuoriLuogo – Servizi per l’Arte, con Caffè Damoka partner ufficiale, sarà visitabile fino al 29 gennaio 2023, ad ingresso libero.
Gli orari di apertura saranno tutti i giorni, inclusi sabato e domenica con la sola esclusione del martedì, con orario continuato, dalle 10:00 alle 17:00. La mostra rimarrà invece chiusa il 25 e il 26 dicembre 2022 e il 6 gennaio 2023.
Per info: Casa d’Arte San Lorenzo, galleria@arte-sanlorenzo.it