Tra i campi di grano delle colline di Rosignano Marittimo è stata riportata alla luce la Pieve di Camaiano, un’antica chiesa risalente al X secolo d.C. Gli ospiti della struttura agrituristica Cappellese di Rosignano Marittimo (Li) e le scolaresche potranno visitare il sito archeologico e vivere un’esperienza originale ed autentica tra natura, storia, archeologia e gastronomia.

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Un progetto che coniuga agricoltura e storia
Il primo archeo-agriturismo d’Italia si trova nel Parco Culturale di Camaiano, in un’area ricca di storia medievale. L’agriturismo Cappellese, situato lungo l’antica strada dei Mille, ospita il sito archeologico della Pieve di San Gerusalemme e San Giovanni Battista. Un edificio imponente (36 metri di lunghezza x 16 di larghezza), all’epoca importante luogo di fede, che dominava su quei territori prima che la grande peste nera alla metà del ‘300 ne provocasse lo spopolamento, le cui fondamenta (così come la prima menzione in un documento) antecedenti all’anno al 1.000 insistono su preesistenze di epoca romana.

Una scoperta straordinaria dal punto di vista storico, culturale, archeologico e turistico che la struttura agrituristica di Castelnuovo della Misericordia, proprietaria dei terreni dove si trova l’ex Chiesa, ha inserito tra le esperienze che i turisti e scolaresche in visita alla fattoria potranno fare.

A renderlo noto è Coldiretti Toscana secondo cui l’esperienzialità è il motore del turismo rurale con una struttura su due delle oltre 5.600 che offre ai propri ospiti un’attività ricreativa, sportiva o culturale.

Il progetto, che ha il patrocinio del Comune di Rosignano Marittimo ed il supporto del Parco Culturale di Camaiano e del Gruppo Archeologico Paleontologico livornese, è seguito dal professore Enrico Cirelli del dipartimento di Storia, culture e civiltà dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

Una scoperta frutto di studio e osservazione
Il percorso a piedi che porta al sito archeologico che svetta su un promontorio si snoda, partendo dall’agriturismo, per circa un chilometro tra dolci sali e scendi incorniciati tra vigne e campi che, come su una tavolozza, cambiano colore a seconda della stagione; un viaggio nella natura, nell’archeologia e nel passato che gli studi potranno aiutarci a comprendere meglio. Da tempo gli archeologi erano sulle tracce dell’antica Pieve ma solo per caso, “scrutando” alcune foto satellitari di Google Maps, sono riusciti a “vederla” di nuovo dopo centinaia di anni dall’ultima volta. La scoperta risale a settembre 2023. A raccontarlo è Francesco Pagliani, giovane archeologo che ha coordinato la prima campagna di scavi. “Abbiamo individuato la presenza di una struttura sottostante il terreno grazie ad una anomalia nella crescita del grano durante l’aprile del 2021. – spiega l’archeologo – Questo fenomeno è causato dal diverso livello di umidità presente nel terreno che impedisce alle colture di crescere in maniera uniforme. E’ stata questo sviluppo anomalo del grano, nei terreni dell’azienda, a permetterci di trovare l’edificio di cui si conosceva l’esistenza ma non la posizione”.

Dalla spoliazione di questo edificio, abbandonato alla fine del 1300, nasceranno successivamente l’attuale chiesa di Castelnuovo della Misericordia e i poderi circostanti, tra cui quello del Cappellese. Segreti, curiosità, usi e pezzi di un vissuto tanto lontano che ora potranno essere finalmente svelati e chiariti.

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